La mia candidatura come consigliera comunale nasce dalla sintesi fra il mio lavoro e il mio impegno civile.

Mi chiamo Anna Pighin, ho 33 anni, e sono Funzionaria presso il Comune di Basiliano, dove sono responsabile dell’Area Amministrativa e Affari Generali. Sono scout dal 1997, e dal 2008 seguo direttamente l’educazione dei giovani dagli 8 ai 19 anni, oltre che la formazione delle risorse adulte. Nel 2012 ho fondato un’associazione sportiva dilettantistica con sede a Udine, nella quale sono stata presidente e tecnico per quasi tutti questi dieci anni di attività, e che tutt’ora è attiva.
Il mio lavoro come dipendente pubblico nasce dall’amore per quella che gli antichi romani chiamavano “res publica”, ovvero la “cosa pubblica”: lavorare al servizio della collettività in cui si vive, cercando ogni giorno di fare la propria parte per rendere il mondo un posto un po’ migliore di come lo abbiamo trovato.

 

“Il mio impegno civile mi fornisce gli occhi con cui vedere i bisogni della nostra città.”

 

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MI PRESENTO IN BREVE

Anna Pighin

CANDIDATA CONSIGLIERA
AL COMUNE DI UDINE

Udine città vicina – Transizione energetica e Smart city

L’obiettivo dell’innovazione rimane la maggior qualità della vita, un miglior abitare la città.
È necessario ottimizzare la “macchina” burocratica, con la digitalizzazione dei flussi documentali e la progettazione dei processi interni per renderla più semplice, fruibile e sostenibile a favore dei cittadini, nell’ottica della trasparenza e della partecipazione.

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Udine città vicina – Transizione energetica e Smart city

L’obiettivo dell’innovazione rimane la maggior qualità della vita, un miglior abitare la città.
È necessario ottimizzare la “macchina” burocratica, con la digitalizzazione dei flussi documentali e la progettazione dei processi interni per renderla più semplice, fruibile e sostenibile a favore dei cittadini, nell’ottica della trasparenza e della partecipazione.
Occorre creare una vera e propria cittadinanza digitale: diventa necessario allestire contesti partecipativi di
comunicazione con la collettività e moltiplicare le occasioni di scambi informativi sfruttando adeguatamente i molti
canali oggi disponibili, dentro e fuori la Rete.

Azioni

  • Diventa necessario creare un ecosistema favorevole all’innovazione e al trasferimento tecnologico. Si tratta
    di promuovere un ambiente culturale e operativo accogliente, in grado di favorire l’innovazione attraverso la
    semplificazione dei processi burocratici, l’incentivazione dell’imprenditorialità e il sostegno a start-up e PMI innovative.
  • Far diventare Udine una comunità intelligente, sostenibile e inclusiva. Una comunità che usa le tecnologie non solo per migliorare specifici ambiti ma anche per valorizzare la propria identità specifica, rinnovando senza cancellare le proprie tradizioni culturali e il patrimonio artistico e naturale per rilanciare il proprio saper fare e saper essere.

In breve una SMART CITY, Intervenendo su:

  • Infrastrutture di rete (fibra, 5G), per garantire una connettività veloce ed affidabile in tutta la città e a tutti i
    cittadini, rendendo agevole la progettazione di circuiti virtuosi, utilizzando le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) per la gestione di servizi pubblici sostenibili, efficienti e vivibili.
  • Sostenibilità, adottando le tecnologie a basso impatto ambientale.
  • I trasporti, in particolare l’utilizzo di tecnologie per i sistemi intelligenti di pianificazione del traffico per
    decongestionare il traffico e aumentare l’efficienza dei trasporti pubblici.
  • Edilizia, tramite, ad esempio, l’utilizzo di tecnologie come pannelli solari e sistemi intelligenti di gestione
    dell’energia, integrati con i nuovi modelli di produzione e consumo dell’energia rinnovabile (grid efficiente, comunità energetiche, materiali innovativi) per ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni e aumentare l’efficienza e il risparmio energetico.
  • Gestione dei rifiuti, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie come sensori e sistemi di raccolta intelligenti per
    ridurre la quantità di rifiuti prodotta e aumentare il tasso di raccolta differenziata.

Semplificazione del rapporto tra i cittadini e gli uffici comunali attraverso la digitalizzazione efficiente degli uffici e
delle procedure:

  • Creazione di una modulistica e di un archivio digitali, e creazione di una banca dati dei documenti, estendendo la digitalizzazione agli archivi dell’Edilizia Privata.
  • Adeguata dotazione di personale e strumentale allo Sportello Unico per le Attività Produttive – SUAP.
  • Riforma dell’URP per renderlo più adeguato alle esigenze delle cittadine e dei cittadini e delle categorie
    professionali.
  • Implementare la sperimentazione del lavoro agile (orari e luoghi di lavoro flessibili) al fine di migliorare la qualità della vita dei e delle dipendenti del Comune.

 

[fonte: programma di Coalizione]

L’immigrazione

Udine si ritrova al crocevia della rotta balcanica nell’accoglienza di persone in fuga da guerre, da situazioni di grave povertà, cambiamenti climatici e da forti rischi per l’incolumità propria e dei propri famigliari. Le politiche d’inclusione e convivenza vanno considerate parte integrante della crescita e sviluppo della nostra città, garantendo diritti a chi non ne ha, promuovendo la cultura dell’accoglienza, dell’inclusione e del rispetto reciproco come fattori atti a produrre coesione sociale.

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L’immigrazione

Udine si ritrova al crocevia della rotta balcanica nell’accoglienza di persone in fuga da guerre, da situazioni di grave
povertà, cambiamenti climatici e da forti rischi per l’incolumità propria e dei propri famigliari.
Le politiche d’inclusione e convivenza vanno considerate parte integrante della crescita e sviluppo della nostra città,
garantendo diritti a chi non ne ha, promuovendo la cultura dell’accoglienza, dell’inclusione e del rispetto reciproco
come fattori atti a produrre coesione sociale.

Azioni

  • Adesione al SAI, il Sistema nazionale di Accoglienza e Integrazione, che prevede modalità di accoglienza diffusa
    delle persone richiedenti asilo, al fine di favorire il loro progressivo inserimento nelle comunità territoriali.
  • Costituire la delega “Diversità e integrazione” con risorse da spendere nei quartieri più problematici con progetti specifici: per il lavoro giovanile; progetti educativi; istruzione e insegnamento della lingua italiana; risorse per attività e società sportive.
  • Investimenti nella scuola: aumento delle ore di insegnamento per far favorire l’integrazione; incontri tra genitori ed insegnanti favorendo l’integrazione delle famiglie tramite i loro figli; coinvolgimento delle cittadine e dei cittadini nell’insegnamento della lingua italiana ai genitori.
  • Garantire l’opportunità di apprendimento della lingua italiana e operare per costruire la possibilità di una vita
    autonoma per quanto riguarda il lavoro e l’abitazione.
  • Assumersi, nella accoglienza di minori non accompagnati – in collaborazione con le cooperative e le associazioni che gestiscono i Centri – la responsabilità di costruire progetti di futuro.
  • Promuovere il modello dell’accoglienza diffusa per l’inserimento delle persone migranti in condizioni abitative
    dignitose, con i vantaggi a livello psicologico e relazionale che ne conseguono, per il raggiungimento  dell’autonomia e dell’inclusione sociale, limitando l’impatto sociale sui quartieri ed evitando nel contempo concentrazioni che aumentano il rischio del disagio, di condizioni di vita poco dignitose e difficilmente gestibili dall’amministrazione delle strutture.
  • Interventi che incentivino le attività commerciali e culturali di diverso respiro nei quartieri a rischio di degrado e che aumentino la presenza delle istituzioni in loco.
  • Individuare un sito permanente per il ricovero notturno di chi arriva in città (soprattutto, ma non solo, per i mesi invernali) e destinare locali ed edifici alle associazioni che si facciano carico di progetti di integrazione interculturale e di progetti didattici.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Udine città sicura

Vivere bene significa sentirsi a proprio agio nel proprio quartiere e negli spazi cittadini, nel rispetto reciproco della libertà di vivere pacificamente e serenamente la città. Come hanno scritto le associazioni operanti nel quartiere di Borgo stazione “Una città sicura non è una città blindata,
ma una città vissuta”.

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Udine città sicura

Vivere bene significa sentirsi a proprio agio nel proprio quartiere e negli spazi cittadini, nel rispetto reciproco della
libertà di vivere pacificamente e serenamente la città.
Dobbiamo immaginare la questione sicurezza urbana, come un contenitore complesso contenente molte dimensioni di natura diversa, che vanno dal degrado fisico dell’ambiente, al costruito dei quartieri, dalle condizioni di coabitazione, all’incontro tra gruppi etnici o generazionali diversi, dalla presenza di microcriminalità di strada, alla diffusione di comportamenti antisociali.
Come hanno scritto le associazioni operanti nel quartiere di Borgo stazione “Una città sicura non è una città blindata,
ma una città vissuta”.

Interventi strutturali di prevenzione/supporto sociale

  • Recupero delle aree urbane degradate: verifica di assenza o carenza di illuminazione; manutenzione degli spazi urbani, strade e marciapiedi; manutenzione dell’arredo urbano; lotta agli atti vandalici: scritte sui muri, rifiuti, veicoli e cicli abbandonati, discariche abusive.
  • Potenziare l’illuminazione degli spazi pubblici, nelle vie soprattutto le più isolate, nei parchi, in prossimità degli
    attraversamenti.
  • Censimento di edifici abbandonati e incustoditi.
  • Educazione alla legalità ed alla cura del bene pubblico nelle scuole di tutti i gradi attuando una prevenzione di illegalità tra le/i giovani.
  • Lotta alla ludopatia attraverso un piano di prevenzione e un regolamento comunale molto restrittivo.

Interventi con azioni di controllo e deterrenza attraverso:

  • Creazione di un osservatorio permanente su prevenzione e sicurezza.
  • Controllo dei comportamenti incivili, quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana, l’incuria, il degrado e l’occupazione abusiva di immobili.
  • Creazione di una banca dati condivisa per rendere ancora più efficace la reattività agli eventi illegali e criminali.
  • Sorveglianza elettronica dei luoghi a rischio attraverso un piano di interventi concordato tra Comune, Polizia di
    Stato e Arma dei Carabinieri.
  • Migliorare l’offerta abitativa attraverso il recupero e la riqualificazione degli edifici presenti sul territorio comunale.

Interventi locali di tipo situazionale di fronte alle richieste di tutela della cittadinanza

  • Sorveglianza davanti alle scuole (lotta al bullismo, allo spaccio e all’uso di sostanze stupefacenti).
  • Tutela di fasce di popolazione più esposte (situazioni di difficoltà, violenza famigliare, persone anziane sole, bullismo, discriminazioni).
  • Attivazione di progetti di sicurezza partecipata – come proposto dalle Associazioni attive in Borgo stazione – che consentano di dar vita a volontari per la sicurezza, gruppi di vicinato o di cittadinanza attiva.
  • Tutela della sicurezza stradale e, sempre nell’ottica della prevenzione, istituzione di postazioni con etilometro gratuito a cui sottoporsi volontariamente per sensibilizzare a non mettersi alla guida in stato di ebbrezza.

Udine città della partecipazione

Abrogate le Circoscrizioni, non deve essere cancellata la partecipazione diretta dei cittadini alle scelte riguardanti il loro territorio quale via per lo sviluppo della vita democratica.
Il Quartiere, il Borgo, la Frazione, quali articolazioni del Comune, possono costituire strumento di comunicazione e partecipazione delle cittadine e dei cittadini alla vita della città.

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Udine città della partecipazione

Abrogate le Circoscrizioni, non deve essere cancellata la partecipazione diretta dei cittadini alle scelte riguardanti il loro territorio quale via per lo sviluppo della vita democratica.
Il Quartiere, il Borgo, la Frazione, quali articolazioni del Comune, possono costituire strumento di comunicazione e
partecipazione delle cittadine e dei cittadini alla vita della città e punti di riferimento per attuare concretamente il
principio di sussidiarietà e la più efficace sinergia tra Istituzioni e società civile.

Azioni

  • Coinvolgimento attivo dei cittadini con spazi autogestiti e/o associazioni che gestiscano e organizzino attività
    ricreative, sportive, culturali, dibattiti, mostre di piccoli lavori artigianali.
  • Istituzione dell’Assessorato alla partecipazione e di un Ufficio partecipazione per promuovere e coordinare i progetti dell’attività amministrativa.
  • Istituzione degli “Animatori di quartiere”, quali facilitatori delle relazioni sociali e dell’ascolto all’interno delle
    comunità locali.
  • Creazione dei “Laboratori permanenti”, quali luoghi di coinvolgimento e di confronto sui temi più rilevanti per la vita della città e per il suo futuro.
  • Costituire in ogni quartiere, o per raggruppamenti, gli “Sportelli di quartiere” in cui unificare i servizi di ascolto, supporto, e informazione ai cittadini, con la presenza di assistenti sociali.
  • Realizzazione della Casa delle associazioni con orario concordabile in base alle esigenze, dotandola di aule studio, per riunioni e assemblee e di spazi ricreativi.
  • Istituire il Bilancio partecipativo, quale strumento offerto alle cittadine e ai cittadini per definire progetti ai quali l’Amministrazione Comunale si impegna a dare realizzazione nei limiti di spesa stabiliti anno per anno.

 

[fonte: programma di Coalizione]

La città dei quartieri e del benessere diffuso

Udine è una città policentrica, composta da un centro storico, 7 quartieri amministrativi, borghi e frazioni, dove – anche da molte generazioni – vive circa l’80% della popolazione.
Vivere la città, da una parte, significa riconoscersi nella storia comune, dall’altra, attuare un processo di rigenerazione urbana e sociale che ne elevi la qualità.

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La città dei quartieri e del benessere diffuso

Udine è una città policentrica, composta da un centro storico, 7 quartieri amministrativi, borghi e frazioni, dove – anche da molte generazioni – vive circa l’80% della popolazione.
Vivere la città, da una parte, significa riconoscersi nella storia comune, dall’altra, attuare un processo di rigenerazione urbana e sociale che ne elevi la qualità.

È necessario, perciò, ridurre le disuguaglianze:

  • dove, nell’arco degli anni, la crescita spesso disordinata delle aree periferiche non è stata accompagnata dalla
    realizzazione di servizi pubblici e privati in grado di dare una risposta adeguata ai bisogni delle persone;
  • dove i piani regolatori non hanno funzionato, dove il rapporto tra servizi e persone si è rotto o non è mai esistito, in cui gli spazi dedicati alla socialità sono stati spesso riempiti nel tempo da emarginazione e abbandono.

Si tratta così di ricostruire un senso di appartenenza che – a partire da percorsi di conoscenza storico-culturale per la
memoria dei territori come i progetti di “audio walk” già realizzati in alcuni quartieri della città (Borgo Stazione, Quartiere Aurora, Sant’Osvaldo, Baldasserie) – si radichi nel sentirsi bene dove si vive e si è vissuti.

Azioni - La città dei 15 minuti

L’obiettivo centrale da perseguire è la costituzione di una “città dei 15 minuti” in cui tutti i servizi, pubblici o privati che siano, possono essere raggiunti a piedi in questo arco di tempo.
In diversi casi spostarsi con i mezzi pubblici da Pordenone a Udine è più rapido che non spostarsi tra due quartieri
di Udine con l’autobus. La rete del trasporto pubblico udinese è baricentrica sulla stazione, da cinquant’anni. Una
concezione ormai obsoleta, sia perché ormai le necessità di spostamento tra quartieri sono preponderanti rispetto al
movimento da/per la stazione, sia perché le densità di popolazione delle varie zone della città sono completamente
diverse da quelle di mezzo secolo fa. La rete di collegamenti e la frequenza dei servizi non possono prescindere da
un’attenta analisi delle densità di popolazione e dei flussi. Contestualmente a collegamenti efficaci, vanno create zone vivibili basate sull’urbanizzazione tattica, provvedimenti semplici ed a basso costo aventi alto impatto sulla circolazione e sulla messa in sicurezza di pedoni e ciclisti.

Questi gli interventi a cui pensiamo:

  • Creare una piazza per quanto possibile pedonale e priva di barriere architettoniche.
  • Definire un percorso che dalla piazza si colleghi – preferenzialmente tramite un asse viabile lento: pedonale –
    ciclabile (zona 30 Km/h) agli elementi aggregativi del quartiere stesso (negozi, edicole, aree verdi e sportive, luoghi di ritrovo).
  • Istituzione degli “ambulatori di quartiere” in presenza continuata giornaliera per l’intera settimana con l’erogazione di servizi infermieristici, sportelli di ascolto e supporto psicologico.
  • Servizio anagrafe.
  • Biblioteca con spazi di aula studio oltre che di consultazione.
  • Asili nido e scuole per l’infanzia.
  • Uniformare alcuni segni distintivi: il colore delle strade, la segnaletica, le indicazioni di luoghi caratteristici.
  • Curare il collegamento in rete sia con i quartieri contigui che verso il centro storico sfruttando e creando una
    linearità di percorsi ciclabili/pedonali se esistono già o crearne di nuovi, armonizzando il Biciplan.
  • Stabilire una priorità dei percorsi che veda il traffico privato in second’ordine rispetto alle altre modalità, sul modello di Pontevedra (Spagna).
  • Favorire l’attraversamento della città o lo spostamento tra quartieri non contigui attraverso mezzi pubblici e percorsi ciclabili.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Udine città coesa

La coesione sociale rappresenta un aspetto centrale della convivenza civile. Essa indica l’insieme dei comportamenti e dei legami di affinità e solidarietà tra individui o comunità, tesi ad attenuare in senso costruttivo disparità legate a situazioni sociali, economiche, culturali, ambientali.

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Udine città coesa

La coesione sociale rappresenta un aspetto centrale della convivenza civile. Essa indica l’insieme dei comportamenti
e dei legami di affinità e solidarietà tra individui o comunità, tesi ad attenuare in senso costruttivo disparità legate a
situazioni sociali, economiche, culturali, ambientali.

Sotto questo profilo emergono tre situazioni:

  • Le condizioni di vita e dei servizi nei diversi quartieri della città.
  • Il coinvolgimento di tutti nella gestione delle istituzioni, che consolida il senso di identità e di appartenenza a una collettività.
  • La convivenza con – e l’inclusione sociale delle – persone migranti.

 

[fonte: programma di Coalizione]

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