Udine città vicina – Transizione energetica e Smart city

L’obiettivo dell’innovazione rimane la maggior qualità della vita, un miglior abitare la città.
È necessario ottimizzare la “macchina” burocratica, con la digitalizzazione dei flussi documentali e la progettazione dei processi interni per renderla più semplice, fruibile e sostenibile a favore dei cittadini, nell’ottica della trasparenza e della partecipazione.

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Udine città vicina – Transizione energetica e Smart city

L’obiettivo dell’innovazione rimane la maggior qualità della vita, un miglior abitare la città.
È necessario ottimizzare la “macchina” burocratica, con la digitalizzazione dei flussi documentali e la progettazione dei processi interni per renderla più semplice, fruibile e sostenibile a favore dei cittadini, nell’ottica della trasparenza e della partecipazione.
Occorre creare una vera e propria cittadinanza digitale: diventa necessario allestire contesti partecipativi di
comunicazione con la collettività e moltiplicare le occasioni di scambi informativi sfruttando adeguatamente i molti
canali oggi disponibili, dentro e fuori la Rete.

Azioni

  • Diventa necessario creare un ecosistema favorevole all’innovazione e al trasferimento tecnologico. Si tratta
    di promuovere un ambiente culturale e operativo accogliente, in grado di favorire l’innovazione attraverso la
    semplificazione dei processi burocratici, l’incentivazione dell’imprenditorialità e il sostegno a start-up e PMI innovative.
  • Far diventare Udine una comunità intelligente, sostenibile e inclusiva. Una comunità che usa le tecnologie non solo per migliorare specifici ambiti ma anche per valorizzare la propria identità specifica, rinnovando senza cancellare le proprie tradizioni culturali e il patrimonio artistico e naturale per rilanciare il proprio saper fare e saper essere.

In breve una SMART CITY, Intervenendo su:

  • Infrastrutture di rete (fibra, 5G), per garantire una connettività veloce ed affidabile in tutta la città e a tutti i
    cittadini, rendendo agevole la progettazione di circuiti virtuosi, utilizzando le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) per la gestione di servizi pubblici sostenibili, efficienti e vivibili.
  • Sostenibilità, adottando le tecnologie a basso impatto ambientale.
  • I trasporti, in particolare l’utilizzo di tecnologie per i sistemi intelligenti di pianificazione del traffico per
    decongestionare il traffico e aumentare l’efficienza dei trasporti pubblici.
  • Edilizia, tramite, ad esempio, l’utilizzo di tecnologie come pannelli solari e sistemi intelligenti di gestione
    dell’energia, integrati con i nuovi modelli di produzione e consumo dell’energia rinnovabile (grid efficiente, comunità energetiche, materiali innovativi) per ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni e aumentare l’efficienza e il risparmio energetico.
  • Gestione dei rifiuti, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie come sensori e sistemi di raccolta intelligenti per
    ridurre la quantità di rifiuti prodotta e aumentare il tasso di raccolta differenziata.

Semplificazione del rapporto tra i cittadini e gli uffici comunali attraverso la digitalizzazione efficiente degli uffici e
delle procedure:

  • Creazione di una modulistica e di un archivio digitali, e creazione di una banca dati dei documenti, estendendo la digitalizzazione agli archivi dell’Edilizia Privata.
  • Adeguata dotazione di personale e strumentale allo Sportello Unico per le Attività Produttive – SUAP.
  • Riforma dell’URP per renderlo più adeguato alle esigenze delle cittadine e dei cittadini e delle categorie
    professionali.
  • Implementare la sperimentazione del lavoro agile (orari e luoghi di lavoro flessibili) al fine di migliorare la qualità della vita dei e delle dipendenti del Comune.

 

[fonte: programma di Coalizione]

L’immigrazione

Udine si ritrova al crocevia della rotta balcanica nell’accoglienza di persone in fuga da guerre, da situazioni di grave povertà, cambiamenti climatici e da forti rischi per l’incolumità propria e dei propri famigliari. Le politiche d’inclusione e convivenza vanno considerate parte integrante della crescita e sviluppo della nostra città, garantendo diritti a chi non ne ha, promuovendo la cultura dell’accoglienza, dell’inclusione e del rispetto reciproco come fattori atti a produrre coesione sociale.

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L’immigrazione

Udine si ritrova al crocevia della rotta balcanica nell’accoglienza di persone in fuga da guerre, da situazioni di grave
povertà, cambiamenti climatici e da forti rischi per l’incolumità propria e dei propri famigliari.
Le politiche d’inclusione e convivenza vanno considerate parte integrante della crescita e sviluppo della nostra città,
garantendo diritti a chi non ne ha, promuovendo la cultura dell’accoglienza, dell’inclusione e del rispetto reciproco
come fattori atti a produrre coesione sociale.

Azioni

  • Adesione al SAI, il Sistema nazionale di Accoglienza e Integrazione, che prevede modalità di accoglienza diffusa
    delle persone richiedenti asilo, al fine di favorire il loro progressivo inserimento nelle comunità territoriali.
  • Costituire la delega “Diversità e integrazione” con risorse da spendere nei quartieri più problematici con progetti specifici: per il lavoro giovanile; progetti educativi; istruzione e insegnamento della lingua italiana; risorse per attività e società sportive.
  • Investimenti nella scuola: aumento delle ore di insegnamento per far favorire l’integrazione; incontri tra genitori ed insegnanti favorendo l’integrazione delle famiglie tramite i loro figli; coinvolgimento delle cittadine e dei cittadini nell’insegnamento della lingua italiana ai genitori.
  • Garantire l’opportunità di apprendimento della lingua italiana e operare per costruire la possibilità di una vita
    autonoma per quanto riguarda il lavoro e l’abitazione.
  • Assumersi, nella accoglienza di minori non accompagnati – in collaborazione con le cooperative e le associazioni che gestiscono i Centri – la responsabilità di costruire progetti di futuro.
  • Promuovere il modello dell’accoglienza diffusa per l’inserimento delle persone migranti in condizioni abitative
    dignitose, con i vantaggi a livello psicologico e relazionale che ne conseguono, per il raggiungimento  dell’autonomia e dell’inclusione sociale, limitando l’impatto sociale sui quartieri ed evitando nel contempo concentrazioni che aumentano il rischio del disagio, di condizioni di vita poco dignitose e difficilmente gestibili dall’amministrazione delle strutture.
  • Interventi che incentivino le attività commerciali e culturali di diverso respiro nei quartieri a rischio di degrado e che aumentino la presenza delle istituzioni in loco.
  • Individuare un sito permanente per il ricovero notturno di chi arriva in città (soprattutto, ma non solo, per i mesi invernali) e destinare locali ed edifici alle associazioni che si facciano carico di progetti di integrazione interculturale e di progetti didattici.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Udine città sicura

Vivere bene significa sentirsi a proprio agio nel proprio quartiere e negli spazi cittadini, nel rispetto reciproco della libertà di vivere pacificamente e serenamente la città. Come hanno scritto le associazioni operanti nel quartiere di Borgo stazione “Una città sicura non è una città blindata,
ma una città vissuta”.

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Udine città sicura

Vivere bene significa sentirsi a proprio agio nel proprio quartiere e negli spazi cittadini, nel rispetto reciproco della
libertà di vivere pacificamente e serenamente la città.
Dobbiamo immaginare la questione sicurezza urbana, come un contenitore complesso contenente molte dimensioni di natura diversa, che vanno dal degrado fisico dell’ambiente, al costruito dei quartieri, dalle condizioni di coabitazione, all’incontro tra gruppi etnici o generazionali diversi, dalla presenza di microcriminalità di strada, alla diffusione di comportamenti antisociali.
Come hanno scritto le associazioni operanti nel quartiere di Borgo stazione “Una città sicura non è una città blindata,
ma una città vissuta”.

Interventi strutturali di prevenzione/supporto sociale

  • Recupero delle aree urbane degradate: verifica di assenza o carenza di illuminazione; manutenzione degli spazi urbani, strade e marciapiedi; manutenzione dell’arredo urbano; lotta agli atti vandalici: scritte sui muri, rifiuti, veicoli e cicli abbandonati, discariche abusive.
  • Potenziare l’illuminazione degli spazi pubblici, nelle vie soprattutto le più isolate, nei parchi, in prossimità degli
    attraversamenti.
  • Censimento di edifici abbandonati e incustoditi.
  • Educazione alla legalità ed alla cura del bene pubblico nelle scuole di tutti i gradi attuando una prevenzione di illegalità tra le/i giovani.
  • Lotta alla ludopatia attraverso un piano di prevenzione e un regolamento comunale molto restrittivo.

Interventi con azioni di controllo e deterrenza attraverso:

  • Creazione di un osservatorio permanente su prevenzione e sicurezza.
  • Controllo dei comportamenti incivili, quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana, l’incuria, il degrado e l’occupazione abusiva di immobili.
  • Creazione di una banca dati condivisa per rendere ancora più efficace la reattività agli eventi illegali e criminali.
  • Sorveglianza elettronica dei luoghi a rischio attraverso un piano di interventi concordato tra Comune, Polizia di
    Stato e Arma dei Carabinieri.
  • Migliorare l’offerta abitativa attraverso il recupero e la riqualificazione degli edifici presenti sul territorio comunale.

Interventi locali di tipo situazionale di fronte alle richieste di tutela della cittadinanza

  • Sorveglianza davanti alle scuole (lotta al bullismo, allo spaccio e all’uso di sostanze stupefacenti).
  • Tutela di fasce di popolazione più esposte (situazioni di difficoltà, violenza famigliare, persone anziane sole, bullismo, discriminazioni).
  • Attivazione di progetti di sicurezza partecipata – come proposto dalle Associazioni attive in Borgo stazione – che consentano di dar vita a volontari per la sicurezza, gruppi di vicinato o di cittadinanza attiva.
  • Tutela della sicurezza stradale e, sempre nell’ottica della prevenzione, istituzione di postazioni con etilometro gratuito a cui sottoporsi volontariamente per sensibilizzare a non mettersi alla guida in stato di ebbrezza.

Udine città della partecipazione

Abrogate le Circoscrizioni, non deve essere cancellata la partecipazione diretta dei cittadini alle scelte riguardanti il loro territorio quale via per lo sviluppo della vita democratica.
Il Quartiere, il Borgo, la Frazione, quali articolazioni del Comune, possono costituire strumento di comunicazione e partecipazione delle cittadine e dei cittadini alla vita della città.

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Udine città della partecipazione

Abrogate le Circoscrizioni, non deve essere cancellata la partecipazione diretta dei cittadini alle scelte riguardanti il loro territorio quale via per lo sviluppo della vita democratica.
Il Quartiere, il Borgo, la Frazione, quali articolazioni del Comune, possono costituire strumento di comunicazione e
partecipazione delle cittadine e dei cittadini alla vita della città e punti di riferimento per attuare concretamente il
principio di sussidiarietà e la più efficace sinergia tra Istituzioni e società civile.

Azioni

  • Coinvolgimento attivo dei cittadini con spazi autogestiti e/o associazioni che gestiscano e organizzino attività
    ricreative, sportive, culturali, dibattiti, mostre di piccoli lavori artigianali.
  • Istituzione dell’Assessorato alla partecipazione e di un Ufficio partecipazione per promuovere e coordinare i progetti dell’attività amministrativa.
  • Istituzione degli “Animatori di quartiere”, quali facilitatori delle relazioni sociali e dell’ascolto all’interno delle
    comunità locali.
  • Creazione dei “Laboratori permanenti”, quali luoghi di coinvolgimento e di confronto sui temi più rilevanti per la vita della città e per il suo futuro.
  • Costituire in ogni quartiere, o per raggruppamenti, gli “Sportelli di quartiere” in cui unificare i servizi di ascolto, supporto, e informazione ai cittadini, con la presenza di assistenti sociali.
  • Realizzazione della Casa delle associazioni con orario concordabile in base alle esigenze, dotandola di aule studio, per riunioni e assemblee e di spazi ricreativi.
  • Istituire il Bilancio partecipativo, quale strumento offerto alle cittadine e ai cittadini per definire progetti ai quali l’Amministrazione Comunale si impegna a dare realizzazione nei limiti di spesa stabiliti anno per anno.

 

[fonte: programma di Coalizione]

La città dei quartieri e del benessere diffuso

Udine è una città policentrica, composta da un centro storico, 7 quartieri amministrativi, borghi e frazioni, dove – anche da molte generazioni – vive circa l’80% della popolazione.
Vivere la città, da una parte, significa riconoscersi nella storia comune, dall’altra, attuare un processo di rigenerazione urbana e sociale che ne elevi la qualità.

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La città dei quartieri e del benessere diffuso

Udine è una città policentrica, composta da un centro storico, 7 quartieri amministrativi, borghi e frazioni, dove – anche da molte generazioni – vive circa l’80% della popolazione.
Vivere la città, da una parte, significa riconoscersi nella storia comune, dall’altra, attuare un processo di rigenerazione urbana e sociale che ne elevi la qualità.

È necessario, perciò, ridurre le disuguaglianze:

  • dove, nell’arco degli anni, la crescita spesso disordinata delle aree periferiche non è stata accompagnata dalla
    realizzazione di servizi pubblici e privati in grado di dare una risposta adeguata ai bisogni delle persone;
  • dove i piani regolatori non hanno funzionato, dove il rapporto tra servizi e persone si è rotto o non è mai esistito, in cui gli spazi dedicati alla socialità sono stati spesso riempiti nel tempo da emarginazione e abbandono.

Si tratta così di ricostruire un senso di appartenenza che – a partire da percorsi di conoscenza storico-culturale per la
memoria dei territori come i progetti di “audio walk” già realizzati in alcuni quartieri della città (Borgo Stazione, Quartiere Aurora, Sant’Osvaldo, Baldasserie) – si radichi nel sentirsi bene dove si vive e si è vissuti.

Azioni - La città dei 15 minuti

L’obiettivo centrale da perseguire è la costituzione di una “città dei 15 minuti” in cui tutti i servizi, pubblici o privati che siano, possono essere raggiunti a piedi in questo arco di tempo.
In diversi casi spostarsi con i mezzi pubblici da Pordenone a Udine è più rapido che non spostarsi tra due quartieri
di Udine con l’autobus. La rete del trasporto pubblico udinese è baricentrica sulla stazione, da cinquant’anni. Una
concezione ormai obsoleta, sia perché ormai le necessità di spostamento tra quartieri sono preponderanti rispetto al
movimento da/per la stazione, sia perché le densità di popolazione delle varie zone della città sono completamente
diverse da quelle di mezzo secolo fa. La rete di collegamenti e la frequenza dei servizi non possono prescindere da
un’attenta analisi delle densità di popolazione e dei flussi. Contestualmente a collegamenti efficaci, vanno create zone vivibili basate sull’urbanizzazione tattica, provvedimenti semplici ed a basso costo aventi alto impatto sulla circolazione e sulla messa in sicurezza di pedoni e ciclisti.

Questi gli interventi a cui pensiamo:

  • Creare una piazza per quanto possibile pedonale e priva di barriere architettoniche.
  • Definire un percorso che dalla piazza si colleghi – preferenzialmente tramite un asse viabile lento: pedonale –
    ciclabile (zona 30 Km/h) agli elementi aggregativi del quartiere stesso (negozi, edicole, aree verdi e sportive, luoghi di ritrovo).
  • Istituzione degli “ambulatori di quartiere” in presenza continuata giornaliera per l’intera settimana con l’erogazione di servizi infermieristici, sportelli di ascolto e supporto psicologico.
  • Servizio anagrafe.
  • Biblioteca con spazi di aula studio oltre che di consultazione.
  • Asili nido e scuole per l’infanzia.
  • Uniformare alcuni segni distintivi: il colore delle strade, la segnaletica, le indicazioni di luoghi caratteristici.
  • Curare il collegamento in rete sia con i quartieri contigui che verso il centro storico sfruttando e creando una
    linearità di percorsi ciclabili/pedonali se esistono già o crearne di nuovi, armonizzando il Biciplan.
  • Stabilire una priorità dei percorsi che veda il traffico privato in second’ordine rispetto alle altre modalità, sul modello di Pontevedra (Spagna).
  • Favorire l’attraversamento della città o lo spostamento tra quartieri non contigui attraverso mezzi pubblici e percorsi ciclabili.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Udine città coesa

La coesione sociale rappresenta un aspetto centrale della convivenza civile. Essa indica l’insieme dei comportamenti e dei legami di affinità e solidarietà tra individui o comunità, tesi ad attenuare in senso costruttivo disparità legate a situazioni sociali, economiche, culturali, ambientali.

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Udine città coesa

La coesione sociale rappresenta un aspetto centrale della convivenza civile. Essa indica l’insieme dei comportamenti
e dei legami di affinità e solidarietà tra individui o comunità, tesi ad attenuare in senso costruttivo disparità legate a
situazioni sociali, economiche, culturali, ambientali.

Sotto questo profilo emergono tre situazioni:

  • Le condizioni di vita e dei servizi nei diversi quartieri della città.
  • Il coinvolgimento di tutti nella gestione delle istituzioni, che consolida il senso di identità e di appartenenza a una collettività.
  • La convivenza con – e l’inclusione sociale delle – persone migranti.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Udine città della terza e quarta età

Le persone anziane costituiscono un quarto della popolazione cittadina. Sono tante ed è un bene in sé. Ma non possono né essere lasciate sole, né essere considerate un peso. Possono/devono essere considerate persone da tutelare, ma anche a cui continuare a offrire occasioni di crescita culturale e sociale e delle quali valorizzare l’esperienza, le competenze, le disponibilità di tempo.

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Udine città della terza e quarta età

Le persone anziane costituiscono un quarto della popolazione cittadina. Sono tante ed è un bene in sé. Ma non possono né essere lasciate sole, né essere considerate un peso. Possono/devono essere considerate persone da tutelare, ma anche a cui continuare a offrire occasioni di crescita culturale e sociale e delle quali valorizzare l’esperienza, le competenze, le disponibilità di tempo.

Azioni

  • Dare risposte ai bisogni, coniugandole con un ambiente urbano idoneo e in grado di favorire intensi livelli di socialità ed incontro tra le diverse generazioni.
  • Riqualificare il patrimonio residenziale privato e pubblico per renderlo adeguato a tali cambiamenti, a partire
    dall’abbattimento di barriere architettoniche e dall’installazione degli ascensori. Prevedere per questo un fondo
    dedicato, ad integrazione di quello regionale.
  • Creare le condizioni per il mantenimento di una vita relazionale dignitosa e soddisfacente.
  • Rimuovere gli ostacoli che la impediscono o la limitano, rafforzando le attività aggregative di contrasto alla
    solitudine.
  • Predisporre acquisizioni di stabili vetusti - con esproprio se del caso e ristrutturazione con fondi PNRR – per adibirli a case/comunità di famiglie di anziani, quale alternativa alle “case di riposo”.
  • Garantire un servizio domiciliare efficace e presente sul territorio, attraverso il potenziamento e la rivisitazione del Progetto No Alla Solit’Udine, favorendo anche forme di volontariato sociale ove anche giovani si prendano cura del benessere psicologico dell’anziano.
  • Investimento di maggiori risorse per l’assistenza domiciliare, attraverso un piano di messa in rete tra queste persone per una loro vitale e solidale partecipazione alla vita della città.
  • Potenziamento dell’assistenza agli anziani fragili in ospedale grazie ai fondi del Recovery Plan, sia in termini
    strutturali che di personale sanitario, come medici geriatri, infermieri, fisioterapisti, assistenti con formazione
    geriatrica.
  • Stimolare e favorire la domiciliazione dei servizi medici.
  • Sostenere l’educazione continua (life-long learning) con l’obiettivo di candidare la città di Udine ad essere parte del UNESCO Global Network of Learning Cities.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Lo sport per tutti, il benessere per l’inclusione sociale

L’attività sportiva è una componente fondamentale della qualità della vita. Lo sport deve essere accessibile a tutti e dare alle atlete e agli atleti la possibilità di esprimersi ad ogni livello: è per questo motivo che ci impegneremo affinché la città venga dotata di un’impiantistica qualificata, sia per la promozione dello sport di base, sia per la pratica ad alto livello delle atlete e degli atleti.

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Lo sport per tutti, il benessere per l’inclusione sociale

L’attività sportiva è una componente fondamentale della qualità della vita. Lo sport deve essere accessibile a tutti e dare alle atlete e agli atleti la possibilità di esprimersi ad ogni livello: è per questo motivo che ci impegneremo affinché la città venga dotata di un’impiantistica qualificata, sia per la promozione dello sport di base, a vantaggio soprattutto dei più giovani, sia per la pratica ad alto livello delle atlete e degli atleti, con impianti idonei a ospitare competizioni nazionali e internazionali e con una particolare attenzione alla problematica dell’abbattimento delle barriere architettoniche.
Lo sport deve rappresentare una delle leve principali per ridurre i divari e le disuguaglianze che caratterizzano alcune zone della città, soprattutto in quei quadranti urbani caratterizzati da un alto tasso di presenza minorile e da fenomeni di povertà, anche educativa.

Azioni

  • Favorire il recupero, la riqualificazione e l’utilizzo di spazi pubblici e strutture di quartiere come luoghi per praticare sport in stretta collaborazione e continuo dialogo con le società sportive del territorio.
  • Consolidamento dei progetti condivisi tra scuole, associazioni sportive e privato sociale per incentivare la pratica dello sport e il vivere sano, la corretta alimentazione sportiva soprattutto nella prima infanzia e nella terza età.
  • Proporre attività collettive, mirando a trovare un equilibrio tra costi di gestione degli impianti e contributi proposti alle società, fornendo attrezzature pubbliche decorose nei parchi.
  • Apertura per le associazioni sportive che ne facciano domanda, di un centro, di orientamento e coordinamento per svolgere conferenze e attività di promozione dell’attività sportiva e della salute.
  • Pianificare il graduale adeguamento degli impianti sportivi comunali per assicurare la piena accessibilità e
    promuovere la diffusione degli sport paraolimpici tramite l’abbattimento delle barriere architettoniche negli impianti.
  • Sostenere attraverso fondi comunali l’accesso a corsi e attività sportive per i minori e le politiche di genere in ambito sportivo (es. il calcio femminile).
  • Realizzare una tessera unica di accesso, finanziata parzialmente dallo stesso Comune, che consenta di utilizzare in tutti gli orari disponibili i servizi delle palestre convenzionate.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Udine città della salute – Sanità

La sanità deve essere saldamente pubblica e tutelata come un diritto fondamentale della collettività. Cure interrotte e rinviate a causa della pandemia, lunghe liste di attesa, pronto soccorso spesso in difficoltà, medici di base in calo, crescita di poliambulatori privati in forma associata, appaiono segnali preoccupanti per la tenuta del sistema sanitario pubblico.

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Udine città della salute – Sanità

La sanità deve essere saldamente pubblica e tutelata come un diritto fondamentale della collettività. Cure interrotte
e rinviate a causa della pandemia, lunghe liste di attesa, pronto soccorso spesso in difficoltà, medici di base in calo,
crescita di poliambulatori privati in forma associata, appaiono segnali preoccupanti per la tenuta del sistema sanitario pubblico.

Azioni

  • Integrazione fra i servizi sociali e i servizi sanitari per affrontare le necessità assistenziali degli anziani, delle persone affette da malattie croniche e per semplificare i percorsi degli utenti è indispensabile il lavoro sinergico dei servizi sociali e dei servizi sanitari.
  • A questo scopo va rilanciato il ruolo di governo del sistema integrato degli interventi socio-sanitari attraverso la
    redazione del Piano di zona (art. 24 della L.R. 6/2006), strumento fondamentale per la partecipazione degli attori sociali al sistema (Distretto sanitario, Aziende pubbliche di servizi alle persone, Enti del terzo settore, organizzazioni dei cittadini e delle loro associazioni).
  • Il Comune di Udine deve provvedere a rafforzare la propria rete di assistenti sociali, ponendosi, allo stesso tempo, come supporto e guida per i Comuni dell’Ambito.
  • Gli ambiti sociali sono, dopo anni di discussioni sulla necessità di gestire in forma associata le funzioni comunali, l’unica vera forma, concreta e organizzata, di gestione sovracomunale dei servizi.
  • Per il Comune di Udine assumersi la responsabilità, come primus inter pares, di far funzionare l’Ambito socio
    assistenziale significa valorizzare la propria funzione di guida del Friuli.
  • Rapporti con la Regione: l’integrazione si realizza sul campo ma la stessa non può realizzarsi senza far valere l’autorevolezza del Comune nei rapporti con la Regione, gestore del SSR, sulla condivisione dei grandi indirizzi, sull’allocazione delle risorse, sul ruolo dell’ospedale.
  • Se è vero che la gestione della sanità è competenza della Regione è altrettanto vero che è indispensabile la voce
    forte e autorevole del Comune relativamente al polo ospedaliero Santa Maria della Misericordia. Si tratta della più grande azienda della Regione, luogo di cura ma anche propulsione per la ricerca e per il progresso scientifico ed economico.
  • Prossimità accessibilità e capillarità dei servizi. Per affrontare l’assistenza alle cronicità, alle fragilità, anche alla luce delle considerazioni fatte (calo demografico etc.) è fondamentale la capillarità, la prossimità e l’accessibilità dei servizi.
  • Il Comune, per quanto di competenza, deve supportare l’Azienda sanitaria nella realizzazione di servizi capillari e accessibili.
  • Si rende necessario un lavoro di mappatura delle sedi che potrebbero essere disponibili, nelle diverse circoscrizioni e quartieri per realizzare “la città del benessere diffuso”, ad esempio facilitando l’inserimento dei nuovi Medici di medicina generale, preferibilmente in forma associata, in alcune zone “scoperte” possibilmente vicino ai servizi sociali.
  • La generica carenza di medici di medicina generale è uno slogan che nasce anche dall’incapacità di organizzarne e renderne appetibile la presenza.
  • Prevenzione e promozione della salute sono intersettoriali.
  • Nel settore socio-sanitario vanno sfruttate le competenze dei territori e la rete dell’associazionismo per programmi stabili di prevenzione nelle scuole e di supporto a chi lavora con i giovani.
  • Città Sane: Udine aderisce dal 1995 al Programma Europeo “Città Sane” dell’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) con l’obiettivo di promuovere a livello locale politiche e strategie di promozione della salute che conducano ad un effettivo miglioramento del benessere e della qualità della vita delle cittadine e dei cittadini.

Nel 1999 viene scelta come “Città Progetto” per la Fase III (1998-2002) e al 2000 risale la sottoscrizione del
Protocollo di Intesa tra il Comune e l’allora Azienda per i Servizi Sanitari n.4 “Medio Friuli”, continuata in tutti questi anni ora per il potenziamento delle politiche di prevenzione e di sensibilizzazione all’adozione di stili di vita sani. L’adesione al programma Città Sane rappresenta l’assunzione di responsabilità del Comune rispetto alla prevenzione sociale e sanitaria e alla protezione della salute. Si tratta di obiettivi intersettoriali, compiti precipui di un Comune, non delegabili agli enti gestori della sanità. Esempi: attività di supporto, formazione e preparazione rivolta agli operatori e alle associazioni, ai formatori, a tutti coloro che, oltre alle famiglie, si occupano dei giovani; programmi di informazione nelle scuole; sicurezza nei trasporti.

La città accessibile per tutti

La città accessibile è un concetto che non ha a che fare solo con la disabilità. È un progetto di integrazione della società, dove tutti i componenti possano vivere e godere degli spazi comuni a prescindere dalle loro capacità fisiche e mentali. Secondo la mappatura compiuta dagli uffici fin dall’ottobre 2021 ci sono 60 aree critiche per la cui eliminazione è calcolata la spesa di oltre 8 milioni e mezzo di euro. L’attuale amministrazione ne ha stanziati 500 mila.

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La città accessibile per tutti

La città accessibile è un concetto che non ha a che fare solo con la disabilità. È un progetto di integrazione della società, dove tutti i componenti possano vivere e godere degli spazi comuni a prescindere dalle loro capacità fisiche e mentali.
Il 25/7/2022 il Consiglio comunale ha approvato il PEBA, Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche.
Secondo la mappatura compiuta dagli uffici fin dall’ottobre 2021 ci sono 60 aree critiche (percorsi pedonali sconnessi, privi di segnaletica, marciapiedi non accessibili con le carrozzine, impianti semaforici privi di dispositivo acustico eccetera) per la cui eliminazione è calcolata la spesa di oltre 8 milioni e mezzo di euro. Il Comune ne ha stanziati 500 mila.
È necessario fare molto di più: l’obiettivo deve essere partecipare all’Access City Award, un premio rivolto alle città
europee che si impegnano a migliorare la loro accessibilità adottando o pianificando iniziative efficienti e innovative per migliorare la vita di tutti gli abitanti, comprese le persone con disabilità.

Azioni

La disabilità fisica

  • È necessario effettuare interventi urbanistici per rendere accessibili a chiunque, con particolare attenzione per le persone a mobilità ridotta, edifici pubblici, marciapiedi, fermate autobus con rimappatura dei quartieri grazie anche al supporto delle persone residenti e delle associazioni.
  • Inserimento di giochi inclusivi nei parchi accessibili a tutti.

La disabilità sensoriale

  • Posa in opera di percorsi tattili, barriere protettive, mappe tattili con indicazioni in braille per permettere di muoversi autonomamente in città.
  • Inserimento nei punti nevralgici della città di screen reader che permettono di riprodurre un testo scritto tramite sintesi vocale.
  • Creazione di percorsi tipo “loges” (linea di orientamento, guida e sicurezza), costituiti da pavimentazione speciale, che si snoderanno lungo percorsi di interesse cittadino.
  • Segnalatori acustici per gli attraversamenti delle strade sia per quelli regolati dai semafori, che dalle strisce
    pedonali.
  • Favorire l’accesso delle persone sorde ai servizi, agli studi e alle esperienze culturali.

La disabilità intellettiva

  • Utilizzo del testo semplificato per promuovere la cittadinanza attiva di tutte le persone.
  • Utilizzo della Comunicazione Aumentativa Alternativa con cui si propone di offrire una modalità alternativa a chi, oltre ad essere escluso dalla comunicazione a causa di patologie congenite o acquisite presenta anche deficit cognitivi più o meno severi.
  • Potenziare i punti di accoglienza e di ascolto per chi ha una disabilità intellettiva, che per le loro famiglie e
    caregivers informali.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Udine città inclusiva e aperta

L’art. 7 dello Statuto impegna il Comune a favorire “attività culturali ed informative utili alla diffusione di una cultura di pace, dei diritti umani e della nonviolenza, riconoscendo il valore delle persone di diversa lingua,  nazionalità, cultura e religione che vivono ed operano nel territorio”.
Si tratta ora di dare attuazione concreta e coerente a tali principi.

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Udine città inclusiva e aperta

L’art. 7 dello Statuto impegna il Comune a favorire “attività culturali ed informative utili alla diffusione di una cultura di pace, dei diritti umani e della nonviolenza, riconoscendo il valore delle persone di diversa lingua,  nazionalità, cultura e religione che vivono ed operano nel territorio”.
Si tratta ora di dare attuazione concreta e coerente a tali principi. Udine deve essere una città aperta all’affermazione di diritti civili, quali componenti essenziali della democrazia. In quest’ottica sarà fondamentale che  l’amministrazione comunale sia protagonista nel promuovere azioni di informazione e sensibilizzazione finalizzate alla diffusione della cultura della diversità, ma anche della libera scelta in tema di gravidanza e biotestamento.

Azioni

  • Rinnovare l’adesione del Comune alla Rete RE.A.DY delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, anche in chiave intersezionale con gli altri fattori di discriminazione – sesso, disabilità, origine etnica, religione –e lo scambio di buone prassi con le altre amministrazioni e partner della rete.
  • Predisporre in questo ambito azioni di prevenzione e di contenimento contro le comunicazioni verbali e non verbali di incitamento all’odio mirate a esprimere e diffondere odio e intolleranza, o a incitare al pregiudizio e alla paura verso un individuo o un gruppo di individui accomunati da etnia, orientamento sessuale, religione, disabilità, altra appartenenza sociale o culturale.
  • Svolgere – in collegamento con gli istituti scolastici – un progetto annuale di “Educazione alle differenze” volto a contrastare ogni forma di discriminazione.
  • Valutare il sostegno anche a progetti esterni al Comune con tali finalità.
  • Impiegare un linguaggio inclusivo e rappresentativo in tutta la comunicazione e la documentazione, pubblica e
    amministrativa, del Comune.
  • Rafforzare la tutela dei diritti delle persone private della libertà personale. Chi amministra la città è responsabile per tutte le persone che ci vivono, compresa la popolazione detenuta, e deve contribuire a fornire gli strumenti necessari per la loro reintegrazione nella società:
    • progettando borse lavoro per le persone che hanno finito di scontare la loro pena, e possibilità di trovare effettiva assistenza medico sociale all’uscita dal carcere;
    • attraverso un dialogo effettivo e costruttivo con l’ordine dei medici e delle/degli assistenti sociali;
    • predisporre le condizioni affinché le famiglie delle persone detenute non residenti a Udine abbiano la possibilità di visitare i familiari;
    • garantire aule salubri in cui le persone detenute di via Spalato possano frequentare le lezioni;
    • garantire nei percorsi riabilitativi per le persone detenute in carcere o agli arresti domiciliari assistenza psicologica e psicoterapeutica gratuita.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Udine città delle donne: verso la parità di genere

Un Comune che ha cura di tutti i cittadini riconosce l’esigenza di affrontare la questione della parità di genere, valuta oggettivamente quali ostacoli impediscono la sua realizzazione e conseguentemente mette in atto azioni concrete volte a superare progressivamente tali criticità. Ricordiamo, per esempio, che le donne lavoratrici sono molto meno degli uomini, che il lavoro precario e il part-time involontario (subito e non scelto) sono soprattutto femminili.

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Udine città delle donne: verso la parità di genere

Un Comune che ha cura di tutti i cittadini riconosce l’esigenza di affrontare la questione della parità di genere, valuta
oggettivamente quali ostacoli impediscono la sua realizzazione e conseguentemente mette in atto azioni concrete
volte a superare progressivamente tali criticità. Ricordiamo, per esempio, che le donne lavoratrici sono molto meno
degli uomini, che il lavoro precario e il part-time involontario (subito e non scelto) sono soprattutto femminili e che a
seguito della pandemia di Covid-19 queste tendenze si sono accentuate. Occorre in primo luogo attivare un Tavolo
di consultazione permanente sulla parità di genere, quale sede di confronto e di proposta sulle problematiche
emergenti dal territorio. Le politiche di genere si devono basare su interventi strutturali e non devono essere dipendenti unicamente dai soli bandi, che non permettono una programmazione di lungo periodo. Una Città inclusiva per le donne è una città inclusiva per tutta la comunità in cui la donna cresce, vive, lavora. Favorire l’inclusione sociale ha l’effetto di favorire l’inclusione delle donne, poiché è sulle donne che oggi soprattutto si fonda il sistema di “cura” familiare e sociale.

Azioni

  • Facilitare la vita delle donne nel contesto comunale significa intervenire dal punto di vista:
    • lavorativo: creando un contesto sociale di sostegno ai genitori lavoratori attraverso una rete adeguata di strutture come asili nido, centri pomeridiani e centri estivi, con orari flessibili e costi accessibili tutti; sostenendo le persone con problematiche psico-fisiche (persone con disabilità e anziani) mediante interventi e strutture di supporto anche territoriali che consentano ai familiari una corretta gestione del tempo di accudimento familiare e quello lavorativo;
    • architettonico: mettendo in atto una progettazione degli spazi urbani e delle opere pubbliche che sia sensibile alle diverse esigenze di mobilità, per fare di Udine una città accessibile a tutti;
    • dei trasporti: favorendo l’ampliamento della copertura anche oraria del trasporto pubblico, accessibile a tutti e con costi alla portata di tutti, per facilitare gli spostamenti e la vitalità del tessuto urbano;
    • della sicurezza: indipendentemente dal genere e dall’età tutti devono sentirsi liberi di muoversi in sicurezza a qualsiasi orario e in qualsiasi luogo cittadino; questo lo si può ottenere aumentando sia le opportunità d’uso dei mezzi di trasporto pubblici sia la presenza sul territorio di persone adibite alla sicurezza pubblica. La sicurezza passa anche attraverso la riduzione dei contesti di esclusione sociale; per questo si intende intervenire per la riqualificazione delle aree degradate sia del centro che delle periferie operando con l’obiettivo di rafforzare la coesione sociale e la convivenza civile;
    • della cultura: riconoscere l’esigenza della parità di genere significa innanzitutto mettere in atto azioni urgenti e concrete per diffondere la cultura del rispetto, per prevenire la violenza di genere e per offrire assistenza e tutela alle donne vittime di violenza. È fondamentale educare al rispetto, al consenso, alle relazioni sane, al superamento dei ruoli storicamente suddivisi per genere, anche tramite l’arte, la musica, la letteratura.  Alcune azioni concrete da mettere in atto sono:
      • promuovere percorsi di formazione ed educazione nelle scuole primarie e secondarie e sui luoghi di lavoro;
        • creare appuntamenti di riflessione e crescita diffusi nel territorio comunale;
        • organizzare centri diffusi di ascolto e assistenza psicologica, per la prevenzione della violenza;
        • rivitalizzare e rilanciare il ruolo della “Casa delle donne” – luogo di aggregazione e di partecipazione delle associazioni femminili, e centro di documentazione specialistica – anche grazie a nuovi spazi;
        • sostenere le associazioni e i professionisti che operano in prima linea per gestire i contesti di violenza, migliorando gli attuali aiuti per l’assistenza alle vittime;
        • assistenza legale gratuita (a carico del Comune) per le iniziali pratiche legali a seguito di denuncia di violenza sulle donne;
        • creare/potenziare strutture di accoglienza per i soggetti maltrattanti, allontanandoli dal domicilio familiare e avviare iniziative volte al loro recupero; d
    • dell’informazione: divulgando gli strumenti normativi, sviluppando le ricerche finalizzate alla redazione del Bilancio di Genere e promuovendo il dialogo e il lavoro in rete dei protagonisti delle azioni sul territorio (inclusi centri sociali, centri antiviolenza, Procura della Repubblica, ecc.).

 

[fonte: programma di Coalizione]

Udine città universitaria

La presenza dell’Università di Udine deve avere un valore caratterizzante e strategico per lo sviluppo della città. Per questo l’amministrazione comunale dovrà collaborare maggiormente con l’Università per potenziare l’integrazione della città universitaria e delle attività di studio e di ricerca all’interno della città.

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Udine città universitaria

La presenza dell’Università di Udine deve avere un valore caratterizzante e strategico per lo sviluppo della città.
Per questo l’amministrazione comunale dovrà collaborare maggiormente con l’Università per potenziare l’integrazione della città universitaria e delle attività di studio e di ricerca all’interno della città. Una maggiore attrattività studentesca, anche in chiave europea, potrà essere una leva di sviluppo economico e culturale per il Comune di Udine.

Azioni

  • Attuare la “cittadinanza universitaria”, che consentirà l’accesso a prezzi moderati o gratuiti a diversi servizi (mobilità, culturali ed economici convenzionati).
  • Aumento dei posti alloggio per l’Università offerti dall’Ardis in strutture di proprietà, e convenzioni con le
    Associazioni dei proprietari per regolare il ricorso al mercato privato.
  • Allargamento dell’offerta dei servizi per la popolazione studentesca, offrendo occasioni di formazione tout court, con interventi agevolanti l’accesso a una pluralità di offerte culturali (teatro, cinema, musica, sport) sia aperte, che specificamente progettate per studentesse e studenti attraverso un’azione sinergica e integrata con i soggetti culturali attivi sul territorio.
  • Favorire l’attività di ricerca e di innovazione facendosi parte attiva dell’incontro tra Università̀, aziende ed esigenze territoriali, investendo in un programma di orientamento alle scelte post-diploma e all’accesso al lavoro (job placement).
  • Stipulare una apposita convenzione con l’Università per un master per formare le competenze manageriali degli amministratori pubblici e creare valore migliorando il benessere equo e sostenibile delle cittadine e dei cittadini.
  • Concordare attività di stage negli uffici del Comune di studentesse e studenti iscritti all’Università con i fondi PNRR.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Servizi educativi

Garantire quanto più possibile nei quartieri il servizio di pre-accoglienza e potenziare e integrare il servizio di post-accoglienza con attività sportive, ludiche, musicali, culturali che coinvolgano associazioni del territorio e in particolare del quartiere, promuovendo la conoscenza e la collaborazione della comunità in cui la scuola è inserita.

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Servizi educativi

Azioni

  • Garantire quanto più possibile nei quartieri il servizio di pre-accoglienza e potenziare e integrare il servizio di
    post-accoglienza con attività sportive, ludiche, musicali, culturali che coinvolgano associazioni del territorio e in particolare del quartiere, promuovendo la conoscenza e la collaborazione della comunità in cui la scuola è inserita.
  • Assicurare al servizio mensa – supportato anche da percorsi di educazione alimentare – elevati standard qualitativi, eliminando i pasti preconfezionati, e impegnandosi per fare in modo che in ogni scuola lo spazio dedicato alla refezione non coincida con quello destinato all’attività didattica.
  • Ridurre l’uso della plastica o eliminazione, sia per facilitare lo smaltimento dei rifiuti, sia per veicolare un messaggio diretto di educazione ambientale.
  • Elaborare le gare d’appalto seguendo fedelmente le linee guida che le disciplinano, e aumentando il peso del fattore qualità rispetto al fattore economico.
  • Rendere accessibili le mense universitarie agli studenti delle scuole secondarie che, per motivi scolastici o sportivi, debbano fermarsi al pomeriggio in città.
  • Integrare i servizi bibliotecari comunali e universitari, ampliando gli orari di accesso alle ore serali e ai giorni festivi.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Udine città della conoscenza

La formazione e la conoscenza devono essere al centro delle politiche per la città di Udine. Per questo emerge prioritario il dovere di interrogarsi sul ruolo dell’educazione nella comunità. Il pensiero va prioritariamente alla scuola, in quanto solo ripartendo da essa si investe sul futuro, solo dando la possibilità di formare, conoscere, costruire il pensiero libero, si daranno alla cittadinanza e al territorio persone capaci, aperte al mondo.

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Udine città della conoscenza

La formazione e la conoscenza devono essere al centro delle politiche per la città di Udine. Per questo emerge
prioritario il dovere di interrogarsi sul ruolo dell’educazione nella comunità.
Il pensiero va prioritariamente alla scuola, in quanto solo ripartendo da essa si investe sul futuro, solo dando la possibilità di formare, conoscere, costruire il pensiero libero, si daranno alla cittadinanza e al territorio persone capaci, aperte al mondo. L’ente comunale, che spesso nel rapporto con la scuola figura quale semplice erogatore di servizi, si deve porre come punto di riferimento dell’azione educativa, elemento di ascolto e raccordo tra gli attori coinvolti. Va concepito pertanto un piano straordinario per la qualità educativa che preveda l’elaborazione di un “Patto educativo di comunità” (già indicato dal Piano Scuola 2020/2021 come strumento per garantire la rinascita delle attività scolastiche dopo il Covid). La scuola, l’Università e tutte le attività educative devono diventare un elemento qualificante del territorio, contribuendo a renderlo più attrattivo per i giovani e per le famiglie.

Azioni

  • Elaborare il “Patto educativo di comunità” e avviare un processo di collaborazione con le scuole, le famiglie, gli
    studenti, i servizi socio-sanitari, il terzo settore, gli istituti pubblici e privati, le associazioni sportive. L’ente comunale deve diventare il perno dell’attività educativa per la costruzione di una rete educativa territoriale.
  • Inserire in maniera strutturata e continuativa, nei vari contesti scolastici e fino dalla scuola dell’infanzia, figure
    professionali che supportino l’attività didattica dei docenti e la qualità delle loro relazioni con i minori e le famiglie.
  • Collaborare nell’ideazione di percorsi educativi, insieme a soggetti pubblici e privati, per la diffusione dell’agio e prevenzione del disagio coinvolgendo nella progettualità anche gli enti e associazioni del territorio, sul modello della Carta delle città educanti.
  • Valutare l’attuazione in via sperimentale dei Poli per l’infanzia, secondo il sistema integrato di educazione e
    istruzione dalla nascita ai 6 anni, previsti dal D.L. 65/2017 e dal Piano di azione nazionale pluriennale 2021-2025, utilizzando a questo scopo i fondi del P.N.R.R.
  • Ridefinire gli spazi scolastici anche attraverso il recupero di patrimonio pubblico o di aree dismesse.
  • Realizzare gli interventi di adeguamento e sicurezza degli edifici scolastici previsti dal piano triennale delle opere pubbliche, oltre a quelli di efficientamento energetico inseriti nel project financing per la gestione calore degli edifici comunali.
  • Creare un tavolo di lavoro che porti docenti, professionisti e gli stessi studenti a confrontarsi per progettare
    interventi edilizi e urbanistici che rendano le scuole moderne e innovative dal punto di vista architettonico,
    favorendo un modello pedagogico basato anche sull’interazione con la natura e l’ambiente esterno.
  • Avviare in alcuni istituti scolastici un percorso per la realizzazione del modello di “scuola integrata” già sperimentato e consolidato con successo nel comune di Pozzuolo del Friuli.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Udine città dei giovani

I giovani rappresentano da sempre una delle categorie più vulnerabili, più esposte da un punto di vista sociale ed economico, in particolare per il lavoro. Ora si tratta di avviare iniziative che restituiscano alla comunità giovane fiducia e possibilità di incidere sulle linee di sviluppo della città.

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Udine città dei giovani

I giovani rappresentano da sempre una delle categorie più vulnerabili, più esposte da un punto di vista sociale ed
economico, in particolare per il lavoro.
Ora si tratta di avviare iniziative che restituiscano alla comunità giovane fiducia e possibilità di incidere sulle linee di
sviluppo della città.
Occorre dare vita ad un sistema di azioni ed interventi a valenza pubblica, che abbiano l’obiettivo di offrire alle/ai giovani mezzi, opportunità, strumenti e percorsi per vivere in modo pieno e positivo la transizione alla vita adulta.

Azione 1 - La rete

  • Creazione di spazi di aggregazione giovanili condivisibili e attrezzati in edifici già presenti e ristrutturati o le caserme dismesse che potrebbero essere riadattate a Cittadella dei Giovani per favorire gli incontri e la loro crescita, con sale adibite a fare musica, biblioteca, giochi.
  • Progetti di rete, anche con le altre Amministrazioni, per intervenire contro il disagio giovanile da cui conseguono abbandono scolastico, abuso di droghe, bullismo, vandalismo.
  • Supportare attività di volontariato o di affido culturale leggero da parte dei giovani universitari con concessione di crediti universitari o di piccolo “Contributo Benzina” a quanti siano disponibili ad affiancare un alunno nelle attività di studio e culturali. Espansione dei programmi di domiciliarità assistenziale, per giovani, anziani e altri soggetti a rischio solitudine (cohousing, progetti del “dopo di noi”) attraverso il potenziamento e la rivisitazione del Progetto “No Alla Solit’Udine”.
  • Favorire forme di volontariato sociale, sul modello del “Time to care”, come servizio di supporto e assistenza agli anziani.

Azione 2 – La casa

  • Favorire l’accesso alla casa alle giovani generazioni e alle giovani famiglie (da 0 a 35 anni) in particolare attraverso:
    • realizzazione e/o il recupero di fabbricati localizzati nei quartieri con il più alto tasso di invecchiamento da destinare alla locazione a canoni contenuti, sulla falsariga di progetti già avviati in questi anni in città;
    • promozione di progetti per l’autonomia abitativa dei giovani under 30 attraverso il loro inserimento in contesti abitativi condominiali, anche in forma di co-housing, a costi ridotti (copertura delle spese condominiali e utenze), a fronte di una collaborazione a favore degli altri condòmini e dei quartieri;
  • Azzeramento o riduzione dell’IMU ai proprietari di casa che affittano a giovani e giovani famiglie under 35.
  • Creazione di un sistema strutturato, in raccordo con gli enti del terzo settore, per la gestione delle emergenze
    abitative come lo sfratto.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Udine città dei bambini

Creare la città dei bambini significa costruire un ambiente di vita il più accogliente possibile per tutti. Il quartiere o la via, con le persone che li abitano, possono tornare ad essere coinvolti nel “vegliare” i più piccoli, si possono riattivare collaborazioni, legami, che aiutino gli adulti ad accettare di essere meno “controllori” per scegliere, invece, di essere più fiduciosi e responsabili nei confronti dei piccoli cittadini.

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Udine città dei bambini

Creare la città dei bambini significa costruire un ambiente di vita il più accogliente possibile per tutti. Il quartiere o la
via, con le persone che li abitano, possono tornare ad essere coinvolti nel “vegliare” i più piccoli, si possono riattivare
collaborazioni, legami, che aiutino gli adulti ad accettare di essere meno “controllori” per scegliere, invece, di essere più fiduciosi e responsabili nei confronti dei piccoli cittadini.

Azioni

  • Nidi d’infanzia: copertura del servizio 0-3 anni elevata al 40%.
  • Introduzione del servizio di baby sitting a domicilio, legata ad una quota aggiuntiva alla tariffa base, per una
    copertura minima garantita dei giorni di malattia del bambino/a.
  • Progetti di Scuole Aperte in tutti i quartieri, in collaborazione con Istituti scolastici e Associazioni genitori.
  • Rendere sicuro l’accesso alle scuole ampliando le zone 30 Kmh, le piste ciclabili e rafforzando i mezzi alternativi all’auto: attraverso il sistema Pedibus e Bicibus (es. Reggio Emilia) il tragitto casa-scuola diventa un’attività educativa, di moto quotidiano ed eco-sostenibile.
  • Apertura della biblioteca dei ragazzi e della ludoteca negli orari e nei mesi di chiusura di scuole primarie e
    secondarie e nidi o scuole dell’infanzia.
  • Predisporre spazi di gioco protetti per bambini in centro città, anche per favorire la fruizione del centro da parte delle famiglie.

 

[fonte: programma di Coalizione]

La città comunità

Il modello che immaginiamo per Udine è quello di una città sostenibile anche dal punto di vista sociale, ovvero una città che non si prende cura solo degli spazi, dei luoghi, ma anche delle persone. Il rafforzamento del tessuto sociale è fondamentale per trasformare una città in comunità. La crisi economica e sociale in corso rende sempre più precaria la vita delle famiglie e delle persone fino a creare fasce di povertà.

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La città comunità

Il modello che immaginiamo per Udine è quello di una città sostenibile anche dal punto di vista sociale, ovvero una città che non si prende cura solo degli spazi, dei luoghi, ma anche delle persone.
Il rafforzamento del tessuto sociale è fondamentale per trasformare una città in comunità.
La crisi economica e sociale in corso rende sempre più precaria la vita delle famiglie e delle persone fino a creare fasce di povertà e a determinare una minore speranza per il proprio futuro e quello delle future generazioni.
Il rischio è l’esclusione sociale.

Azioni

  • Tutela di genitori separati in difficoltà, prevedendo, in collaborazione con altri enti, forme di ospitalità temporanea in strutture dedicate.
  • Tutela dei genitori al lavoro prevedendo aiuti alle aziende che predispongono il servizio in azienda: “tata al bisogno” per agevolare i lavoratori.
  • Potenziamento delle forme di sostegno economico alle famiglie in difficoltà economiche (anche attraverso il
    raccordo con il Fondo Famiglia Casa), in particolare per le spese di cura degli anziani non autosufficienti, riducendo i tempi di erogazione dei contributi del Fondo per l’autonomia possibile (FAP).
  • Fondo affitti, alloggi temporanei in partnership con ATER e protocollo sfratti.
  • Prevenire l’accoglienza in struttura dei minori in situazione di disagio supportando e/o attivando, in raccordo con il Distretto sanitario, centri diurni per garantire il mantenimento dei rapporti familiari.
  • Espansione dei programmi di domiciliarità per persone giovani, anziane e a rischio solitudine, con l’obiettivo di
    contrastare l’isolamento e la precarietà sociale che ne deriva (co-housing; progetti del “Dopo di noi”).
  • Stimolo alla implementazione di programmi di Welfare Condominiale (servizi di infermeria, cura dei bambini e delle persone anziane).
  • Stimolo ai progetti di Portierato sociale o portierato di quartiere, quale modello di vicinato atto a farsi carico in particolare delle incombenze quotidiane delle persone residenti in un condominio o in un quartiere.
  • Potenziare il servizio socio-assistenziale per una segnalazione e presa in carico tempestiva, coordinata e continuativa delle situazioni di disagio tra studentesse, studenti e famiglie, creando protocolli di collaborazione con A.S.L. e realtà associative.
  • Riorganizzare i servizi gestiti a livello associato tramite l’integrazione operativa del personale socio-sanitario e
    l’istituzione di presidi stabili nei singoli territori e il rafforzamento della progettazione integrata Distretto sanitario - Servizi sociali.
  • Consolidare la rete e la presenza di assistenti sociali sul territorio rafforzandone il ruolo di protezione e di
    prevenzione, anche tramite il collegamento con le realtà parrocchiali, associative ed educative.
  • Valorizzare il ruolo del Terzo settore implementando le progettualità già in atto (No alla Solit’Udine).
  • Tirocini formativi di orientamento e reinserimento e per l’inclusione sociale.

 

[fonte: programma di Coalizione]

La questione demografica

Udine ha perso popolazione passando da 104.000 abitanti del 1975 ai 97.817 del 31 ottobre 2022. Ciò è avvenuto per un calo progressivo della natalità, ma anche per uno spostamento verso i comuni limitrofi. Per tanti anni l’arrivo di persone immigrate ha compensato la denatalità, ma dal 2013 ciò non è più accaduto, mentre è aumentato l’aspettativa di vita, fatto in sé positivo, ma che pone anche nuovi e sempre più consistenti problemi a livello assistenziale, sanitario e previdenziale.

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La questione demografica

Udine ha perso popolazione passando da 104.000 abitanti del 1975 ai 99.518 del 2017 ai 97.817 del 31 ottobre 2022. Ciò è avvenuto per un calo progressivo della natalità, ma anche per uno spostamento verso i comuni limitrofi.
Per tanti anni l’arrivo di persone immigrate ha compensato la denatalità, ma dal 2013 ciò non è più accaduto, mentre è aumentato l’aspettativa di vita, fatto in sé positivo, ma che pone anche nuovi e sempre più consistenti problemi a livello assistenziale, sanitario e previdenziale.
In questo contesto la regolazione dei flussi migratori, le politiche dell’accoglienza e dell’inclusione possono costituire
una significativa risorsa favorendo un necessario riequilibrio demografico e occupazionale per la sostenibilità economica e sociale della nostra regione.

Azioni

  • Appare evidente che va data priorità alle misure di sostegno alla genitorialità e alle famiglie, in particolare quelle mononucleari:
    • aumentando l’offerta di asili nido;
    • attraverso la creazione in ogni quartiere di spazi pubblici dedicati a bambini e famiglie, gestiti dal Comune in
    collaborazione con associazioni e persone volontarie residenti nei quartieri;
    • con interventi di sostegno al reddito, rilanciando gli investimenti e individuando adeguati strumenti per l’aumento delle opportunità occupazionali, attraverso progetti pubblico-privati, soprattutto mirati a un piano di riqualificazione e rigenerazione urbana;
    • tramite politiche mirate a mantenere i giovani sul territorio e a richiamarne da altre regioni o nazioni puntando sulla qualità dello studio universitario e post universitario, sulla opportunità di lavoro, sulla occupabilità dei giovani, sulle facilitazioni all’acquisto o all’affitto di prime abitazioni a prezzo agevolato.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Turismo

Serve un’offerta turistica che valorizzi, esplicitandole, le particolarità linguistiche e culturali della città (la presenza unica della lingua friulana; la sua vicenda storica a cavallo tra mondo germanico e Venezia; le influenze molteplici dalle regioni confinanti nelle sue tradizioni e costumi, nei suoi cibi e bevande) offrendo un’argomentazione esclusiva di presenza all’interno dell’ampio mercato turistico italiano.

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Turismo

Serve un’offerta turistica che valorizzi, esplicitandole, le particolarità linguistiche e culturali della città (la presenza
unica della lingua friulana; la sua vicenda storica a cavallo tra mondo germanico e Venezia; le influenze molteplici dalle regioni confinanti nelle sue tradizioni e costumi, nei suoi cibi e bevande) offrendo un’argomentazione esclusiva di presenza all’interno dell’ampio mercato turistico italiano.

Azioni

  • Creazione di iniziative e percorsi turistici a tema (culturali, gastronomici, architettonici, naturalistici), che
    coinvolgano in modo attivo gli esercizi commerciali.
  • Udine Città del Cibo, dell’Agroalimentare, della Gastronomia. Un luogo di incontro tra abitanti, visitatori, aziende sulla cultura alimentare dell’intero Territorio: non solo prodotti e turismo, ma anche scambi commerciali e diffusione di una cultura e di una conoscenza alimentare sostenibile, con spazi adeguati finalizzati a mostre, eventi, giornate formative, didattica.
  • Rilancio di Friuli Doc come Unidoc coinvolgendo le università italiane ed europee, facendo diventare Udine una capitale europea dell’agro-alimentare.
  • Sviluppo di una piattaforma online per promuovere e gestire il turismo nella città, collegata ma autonoma rispetto al sito turistico regionale.
  • Implementazione di sistemi di informazione turistica smart, come totem interattivi o App per smartphone, per
    fornire ai turisti informazioni aggiornate e personalizzate sulla città.
  • Creazione di percorsi turistici tematici come descritti nella sezione Narrazioni territoriali utilizzando tecnologie
    come la realtà aumentata o virtuale per offrire esperienze immersive e coinvolgenti ai visitatori.
  • Sviluppo di servizi di trasporto turistico sostenibili, come navette elettriche o biciclette a noleggio, per agevolare la mobilità dei turisti all’interno della città e ridurre l’impatto ambientale.
  • Promozione della città come destinazione del cicloturismo e turismo naturalistico, soprattutto in riferimento alla Ciclovia Alpe Adria Radweg (Salisburgo-Grado) che attraversa la città.
  • Collaborare con le operatrici e gli operatori locali per sviluppare offerte personalizzate alle varie tipologie di turisti e promuovere l’economia locale, quale turismo culturale, enogastronomico, accessibile, sostenibile, femminile, sportivo, musicale.
  • Coinvolgimento della comunità locale nella gestione del turismo, ad esempio attraverso programmi di volontariato o di affiancamento dei turisti da parte dei residenti.
  • Piano marketing specifico per il centro storico, per migliorare l’offerta turistica, valorizzare le capacità espositive e culturali della città (in rete con le principali località della regione), potenziare il turismo a zero impatto ambientale sulla ciclabile Alpe Adria Salisburgo-Grado.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Udine città delle lingue

La complessità linguistica e culturale che il Friuli ha costruito nella sua storia millenaria è un bene unico e prezioso. Il suo cuore è la lingua friulana, che ci racconta, in maniera ancora vitale, delle vite delle molte genti che si sono stabilite in questa terra. Udine, principale città del Friuli, può svolgere un ruolo importante nel salvaguardare questo bene.

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Udine città delle lingue

La complessità linguistica e culturale che il Friuli ha costruito nella sua storia millenaria è un bene unico e prezioso. Il suo cuore è la lingua friulana, che ci racconta, in maniera ancora vitale, delle vite delle molte genti che si sono stabilite in questa terra. Udine, principale città del Friuli, può svolgere un ruolo importante nel salvaguardare questo bene, riconosciuto dalla legge della Repubblica italiana, e che appartiene a tutte e tutti i cittadini nel mondo e non solo in Friuli. Utilizzando le proprie prerogative di legge e fondi statali appositi, l’amministrazione comunale può sostenere l’uso del friulano e mettere in moto un processo virtuoso che metta freno alla sua perdita.

Azioni

  • Applicare sistematicamente le norme previste dalla legge regionale 29/2007 e dal piano di politica linguistica
    regionale in ambito cittadino, per garantire i diritti dei parlanti la lingua friulana e valorizzarne l’uso negli ambiti della vita pubblica.
  • Promuovere l’uso del friulano, sostenendo l’alfabetizzazione delle persone friulanofone e l’apprendimento del
    friulano come lingua seconda, perché a tutte le cittadine e a tutti i cittadini sia consentito partecipare, qualunque sia il loro retroterra culturale, alla costruzione di un’identità friulana inclusiva, contemporanea e attrattiva.
  • Valutare la possibilità di riprendere a Udine il progetto di scuola dell’infanzia bilingue italiano-friulano, con la
    presenza anche dell’inglese, già avviato in passato dall’Università del Friuli.
  • Incentivare la conoscenza delle altre lingue della comunità regionale (sloveno e tedesco) anche attraverso progetti di collaborazione e scambio con le istituzioni educative presenti nel territorio comunale e regionale e nelle regioni confinanti (progetti Interreg).
  • Posizionare Udine come centro nodale delle reti (educative, culturali ed economiche) che collegano le lingue
    minoritarie europee, offrendo opportunità di respiro internazionale alla comunità, in particolare ai giovani.
  • Intraprendere iniziative che sfruttino il valore aggiunto di questa lingua e cultura unica, per esempio nel marketing della città, dei suoi prodotti e servizi.
  • Rafforzare il sostegno al Teatro Stabile in lingua friulana e sostenere le iniziative dell’Assemblea della Comunità Linguistica Friulana presso la RAI perché sia accolta la richiesta di una sede operativa e giornalistica stabile della RAI a Udine per le produzioni in lingua friulana.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Cultura

La Cultura è un diritto ed è un investimento per creare coesione sociale. La cultura deve essere accessibile a tutti, rispettare le varie espressioni della società, valorizzare capacità e attitudini di ognuno, far crescere le eccellenze della città.

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Cultura

La Cultura è un diritto ed è un investimento per creare coesione sociale. La cultura deve essere accessibile a tutti,
rispettare le varie espressioni della società, valorizzare capacità e attitudini di ognuno, far crescere le eccellenze della
città.
Udine si identifica come città multiculturale, transfrontaliera, internazionale e il Comune deve diffondere politiche
coordinate fra grandi attori della vita culturale cittadina, le associazioni e la cittadinanza, creando un vero e proprio
“sistema culturale”. Obiettivo del Comune sarà quello di dar vita ad un progetto unitario innovativo che associ ai grandi eventi anche altre iniziative spontanee o organizzate da associazioni, teatri, enti e agenzie di spettacolo, di carattere tradizionale ma anche innovativo, fondendo input artistici e tecnologici, per fornire una ricca offerta in ogni periodo dell’anno.

Azioni

  • Promuovere, calendarizzare e mettere in rete tutte le iniziative culturali, il sistema dei teatri, i grandi concerti, gli eventi organizzati da artisti locali e da circoli e associazioni che fanno cultura a livello cittadino, anche se poco conosciuti.
  • Far assumere a Musei e biblioteche il ruolo di centri attivi di produzione e diffusione culturale in particolare verso le scuole e i quartieri. Promuovere la Carta Musei del territorio udinese/friulano.
  • Realizzare il “Museo diffuso”, creando una rete tra i musei comunali e le altre istituzioni che gestiscono il patrimonio culturale udinese (es. Castello, Museo Diocesano, Museo Etnografico), implementando modalità di fruizione che comunichino la storia in forme nuove e con linguaggi adatti a diversi tipi di pubblico; ampliando gli orari di apertura e prevedendo anche una apertura periodica notturna.
  • Fare di Udine la prima città in cui la rete museale sia accessibile a tutte le persone (INCLUSEUM), sia per quanto riguarda le barriere architettoniche sia per quanto riguarda la fruizione dei contenuti, sul modello virtuoso del Museo del Castello.
  • Ampliare i percorsi turistici valorizzando la città e la sua storia artistica, il paesaggio, la cultura della gastronomia e il suo territorio, facendo in modo che Udine diventi baricentro dei quattro siti Unesco regionali (Cividale, Palmanova, Aquileia e Dolomiti), con i quali costruire e sviluppare relazioni e scambi culturali.
  • Proporre Udine come Capitale del “Food”, con eventi tematici, show cooking nelle piazze storiche collegate alle
    attività che nel passato si svolgevano in dette piazze.
  • Sostenere il progetto “Itineraria antiqua et nova” al fine di incentivare il turismo culturale attraverso la  divulgazione e il coinvolgimento di diverse realtà come musei, istituzioni scolastiche, l’Ente nazionale sordi, l’università, aziende, artigiani, teatri ed esponenti della cultura.
  • Mantenere viva la memoria del Novecento con iniziative culturali, didattiche e formative rivolte alla popolazione, con particolare riguardo alle giovani generazioni. Istituire una banca dati pubblica sugli avvenimenti della Resistenza, creando una mappa multimediale sui luoghi della memoria nel territorio della Provincia e della Regione.
  • Valorizzare gli spazi “indecisi” (ex cinema Odeon, che può colmare anche il bisogno di uno spazio per la musica
    dal vivo) e i luoghi abbandonati, con progetti innovativi ed inclusivi, creando contenitori culturali che  favoriscano la nascita di nuove progettualità e di nuove professionalità che aiutino la città ad aumentare la sua attrattività e a formare nuovo pubblico, sull’esempio di città simili a livello italiano ed europeo. Il comune può giocare un ruolo di facilitatore, anche fornendo supporto alla candidatura di bandi europei e agli scambi di esperienze.
  • Investire nel progetto “Borgo Stazione: Quartiere Creativo” (esperimento da modellizzare poi anche in altri
    quartieri), grazie alla presenza nell’area di numerose imprese culturali e creative.
  • Avviare il progetto “Vetrine vive” con incentivi per i proprietari di locali commerciali sfitti che affideranno le  loro vetrine a terzi (artisti artigiani, produttori, associazioni) che si impegneranno a tenerle vive, pulite ed illuminate.
  • Associare alle iniziative di apertura periodica dei giardini privati la possibilità di esporre le opere da parte di giovani artisti, con conseguente impulso al turismo.
  • Definire nuovi spazi espositivi modulari e flessibili come un plateatico gratuito per i commercianti, per l’esposizione delle merci in corso di eventi o nel fine settimana.
  • Rivisitare i Regolamenti per la proroga estiva degli orari di apertura dei locali e soprattutto degli orari di
    autorizzazione a diffondere musica e iniziative atte a vivacizzare la città come il Carnevale Udinese; spettacoli di rievocazione storica; artisti di strada.
  • Candidare Udine a Capitale Italiana della Cultura 2028.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Attività economiche

Creazione di una Cabina di Regia per elaborare azioni a sostegno dell’innovazione e dell’internazionalizzazione delle imprese. Creare un Tavolo permanente per la Città, composto da Comune, Università, categorie economiche e proprietari degli edifici, al fine di calmierare i canoni di affitto, favorire la ricollocazione commerciale e la valorizzazione degli immobili del centro storico.

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Attività economiche

Azioni

  • Creazione di una Cabina di Regia per elaborare azioni a sostegno dell’innovazione e dell’internazionalizzazione delle imprese, da attuarsi con Camera di Commercio, Distretti territoriali, società in-house, enti economici territoriali, Fiera, Università e Centri di Ricerca. In particolare, la cabina di regia si porrà l’obiettivo di incentivare la ricerca di fonti di finanziamento nazionali ed europee, a partire dal PNRR.
  • Tali finalità saranno conseguite attraverso:
    • il costante presidio e aggiornamento dei progetti di interesse strategico per l’Amministrazione;
    • l’accesso ai finanziamenti partecipando ai Bandi/Avvisi emanati dai Ministeri competenti per la selezione dei
    progetti;
    • il costante monitoraggio degli interventi per assicurare il rispetto delle norme vigenti e delle regole specifiche
    stabilite per il PNRR, con particolare riferimento alle tempistiche di realizzazione.
  • Creare un Tavolo permanente per la Città, composto da Comune, Università, categorie economiche e proprietari degli edifici, al fine di calmierare i canoni di affitto, favorire la ricollocazione commerciale e la valorizzazione degli immobili del centro storico, e riattivare il progetto del Centro Commerciale Naturale anche in una prospettiva legata alla residenzialità.
  • Istituire le Fondazioni Quartiere, attraverso le quali mettere in relazione le diverse parti attive sul territorio (operatori economici, studenti, esercenti, associazioni).
  • Istituire un’apposita Commissione per l’Economia e il Commercio dei Quartieri per definire obiettivi e piani
    programmatici, e valutarne periodicamente il raggiungimento.
  • Istituire un’Agenzia per la promozione dell’Economia di vicinato con l’obiettivo di favorire un’interlocuzione di
    garanzia per agevolare l’accesso al credito da parte di commercianti e artigiani.
  • Istituire un Fondo speciale per il sostegno alle attività economiche colpite dalle crisi, anche attraverso Gruppi di Acquisto per le negoziazioni su larga scala delle utilities e dei servizi condivisi.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Lavoro, occupazione e riqualificazione professionale

Piano strutturale e mirato di interventi per la creazione e la riqualificazione di luoghi fisici da destinare a start-up e imprese dell’innovazione e dell’economia digitale. Ripristinare e intensificare i servizi inserendo nuovo personale in organico, soprattutto nei settori  dell’assistenza sociale, della tutela del territorio e dei beni culturali.

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Lavoro, occupazione e riqualificazione professionale

Azioni

  • Piano strutturale e mirato di interventi per la creazione e la riqualificazione di luoghi fisici da destinare a start-up e imprese dell’innovazione e dell’economia digitale.
  • Sostenere il lavoro, le start-up, le nuove iniziative imprenditoriali e di investimento, attraverso l’istituzione di progetti condivisi con Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazioni bancarie, Istituti di credito, Associazioni di categoria.
  • Ripristinare e intensificare i servizi inserendo nuovo personale in organico, soprattutto nei settori  dell’assistenza sociale, della tutela del territorio e dei beni culturali.
  • Favorire e incentivare le opere di arredo urbano relativamente alle proprietà residenziali e alle piccole attività
    commerciali e artigianali, anche attraverso la definizione di criteri di equità della fiscalità comunale.
  • Sostenere e sviluppare servizi avanzati per imprese e cittadini con l’ausilio anche del Distretto delle tecnologie
    digitali, Friuli Innovazione e dell’Università. In questo quadro si inserisce il tema del sostegno al lavoro e alle start-up unitamente a Regione Fvg, Fondazioni bancarie, Istituti di credito e associazioni di categoria, al finanziamento di azioni di microcredito per favorire la nascita di start up e sostenere l’imprenditoria giovanile.
  • Mettere a disposizione di spazi gratuiti da utilizzare, anche in modalità di co-working, per nuove imprese favorendo in particolare le attività caratterizzate da creatività, contenuti tecnologici e saperi nei settori della cultura, della comunicazione, delle nuove forme di turismo, del riciclo e del riuso, dell’agricoltura urbana, del design e dell’artigianato.
  • Sostenere le start-up della cultura, per poter permettere a giovani ed emergenti di costruire nuove iniziative che possano essere le eccellenze del futuro.
  • Sviluppare un centro di produzione del contemporaneo nell’area dell’ex Galleria d’Arte moderna rivolto a creare nuovo lavoro per giovani e professioniste/i.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Attività commerciali

Aggiornamento e riattualizzazione del Piano del Commercio, secondo un’ottica innovativa, lungimirante, costruttiva. Tutela per il commercio di vicinato, i locali, gli esercizi pubblici. Sviluppo dell’Economia di Quartiere e del commercio di prossimità. Modifica dei regolamenti relativi alla concessione dei locali di proprietà, ora chiusi.

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Attività commerciali

Azioni

  • Aggiornamento e riattualizzazione del Piano del Commercio, secondo un’ottica innovativa, lungimirante, costruttiva.
  • Tutela per il commercio di vicinato, i locali, gli esercizi pubblici: pianificazione, riqualificazione di spazi e
    agevolazioni attraverso un sistema di sgravi fiscali e contribuzione diretta per coloro che desiderano aprire nuove attività e a sostegno delle attività esistenti.
  • Sviluppo dell’Economia di Quartiere e del commercio di prossimità. Utilizzo degli spazi dei quartieri per creare e stimolare un’economia circolare della quale i quartieri stessi siano i primi fruitori e beneficiari, e che a sua volta sia attrattiva per le nuove attività economiche e commerciali.
  • Modifica dei regolamenti relativi alla concessione dei locali di proprietà, ora chiusi, prevedendo incentivi agli affitti e applicando un piano di rientro graduale dalle spese iniziali di avviamento attività, ravvivando in tal modo la fruizione degli spazi pubblici e commerciali in Città.
  • Una Città di Piazze: reinserimento delle attività commerciali in Città attraverso azioni significative di incentivazione all’utilizzo controllato di dehors e spazi aperti in modo programmato.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Attività produttive

Sostegno all’insediamento di nuove attività produttive e artigianali in Città, mettendo a disposizione spazi dismessi riqualificati a condizioni agevolate. Piano di rilancio delle aree di scambio a partecipazione comunale: Ente Fiera e Udine Mercati. Utilizzo della leva fiscale locale e di forme di finanziamento semplificate per incentivare l’apertura di nuove attività artigianali, commerciali e di servizi.

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Attività produttive

Azioni

  • Sostegno all’insediamento di nuove attività produttive e artigianali in Città, mettendo a disposizione spazi dismessi riqualificati a condizioni agevolate.
  • Piano di rilancio delle aree di scambio a partecipazione comunale: Ente Fiera e Udine Mercati. Creazione di
    una Fiera Permanente della MittelEuropa per mettere in rete – reale e virtuale – le attività economiche della
    nuova Europa. Riqualificazione di Udine Mercati in modo che diventi il polo avanzato e sostenibile della logistica alimentare, crocevia per i traffici agroalimentari da e verso l’Est.
  • Utilizzo della leva fiscale locale e di forme di finanziamento semplificate per incentivare l’apertura di nuove attività artigianali, commerciali e di servizi, con priorità di incentivazione verso le nuove attività nei quartieri caratterizzati da disagio sociale e deprezzamento della proprietà immobiliare, ed esenzione dalla tassazione locale per i nuovi posti di lavoro creati nei primi tre anni dall’insediamento.
  • Obiettivo Udine polo regionale del Biologico e della Sostenibilità: rafforzamento della collaborazione con le
    associazioni di produttori e consumatori operanti in Città, in un’ottica di incentivazione di nuove iniziative
    nell’ambito dell’economia Bio&Sostenibile.
  • Valorizzazione del ruolo di Udine come socio di maggioranza relativa del Consorzio di Sviluppo Economico per
    l’area del Friuli (COSEF).
  • Favorire la crescita di aziende di servizio ad alto valore aggiunto, fornendo la città delle infrastrutture materiali
    e immateriali necessarie, costituendo un ecosistema urbano con la città al centro di un sistema di relazioni
    economiche (per citare i principali: Camera di Commercio, Confindustria, COSEF, DITEDI) e di ricerca (su tutti: Università di Udine, Friuli innovazione) per indirizzare lo sviluppo dell’intera area.

 

Da questo punto di vista, Udine deve diventare l’hub di servizi ad alto valore aggiunto per l’ampia rete di aziende del
manifatturiero che operano nella provincia udinese e oltre.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Animali in città

Siamo consapevoli del profondo valore che le cittadine e i cittadini attribuiscono agli animali e al loro benessere, in particolare del ruolo che gli animali svolgono nei confronti delle persone sole e in situazioni di disagio. Siamo consapevoli, inoltre, della necessità di tutelare la biodiversità delle specie nell’ecosistema urbano della nostra città, con particolare riferimento ai parchi del Torre e del Cormôr.

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Animali in città

Siamo consapevoli del profondo valore che le cittadine e i cittadini attribuiscono agli animali e al loro benessere,
in particolare del ruolo che gli animali svolgono nei confronti delle persone sole e in situazioni di disagio. Siamo
consapevoli, inoltre, della necessità di tutelare la biodiversità delle specie nell’ecosistema urbano della nostra città, con particolare riferimento ai parchi del Torre e del Cormôr.

Azioni

  • Creare una consulta tra Comune, associazioni del volontariato e rappresentanti degli enti pubblici che hanno
    competenza in materia, per le migliori politiche per la gestione di animali selvatici e d’affezione.
  • Animali selvatici: individuare strategie sia per la corretta gestione delle specie dannose sia per la conservazione
    delle specie in generale. Informare i cittadini delle buone pratiche in questo senso, prevenendo ed evitando la
    frammentazione degli habitat, elaborando protocolli per la prevenzione della collisione degli animali con gli edifici vetrati, favorendo la conservazione degli insetti utili.
  • Informare i privati sulla corretta gestione di giardini e balconi così da evitare il ristagno delle acque piovane ed
    utilizzare simile prevenzione e regolari trattamenti larvicidi per scongiurare la proliferazione delle zanzare nelle aree pubbliche ed evitare il ricorso a provvedimenti sanitari d’urgenza.
  • Animali di affezione:
    • lotta al randagismo: incentivare l’iscrizione di tutti i gatti all’anagrafe felina, attualmente facoltativa;
    • responsabilizzare il cittadino nell’adozione e gestione degli animali così da ridurre ricusazioni ed abbandoni;
    • prevedere un contributo economico per ISEE bassi per la sterilizzazione degli animali;
    • censire le colonie feline dando dignità ai siti e potenziare l’ufficio comunale di anagrafe canina, anche in
    convenzione con altri comuni privi di servizio dedicato;
    • sostenere le attuali iniziative per la creazione sperimentale di un gattile comunale;
    • valutare la creazione di un “cimitero” per animali d’affezione, come regolato dalla legge regionale in materia;
    • in collaborazione con i servizi sociali e di salute mentale, elaborare un protocollo di gestione dei casi di accumulo compulsivo di animali da compagnia (animal hoarders);
    • installazione di distributori di sacchetti igienici per le deiezioni canine e potenziamento dei cestini per contenerle.

 

[fonte: programma di Coalizione]

I rifiuti

Udine deve guardare alla gestione dei rifiuti in un’ottica di sostenibilità ambientale e contenimento dei costi, risolvendo le numerose criticità emerse dal sistema “porta a porta” attuato dall’attuale Giunta e rimaste del tutto irrisolte:

  • i negativi risultati raggiunti sono un indice chiaro del fallimento sul piano ambientale ed economico;
  • la pulizia della città è peggiorata.

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I rifiuti

Udine deve guardare alla gestione dei rifiuti in un’ottica di sostenibilità ambientale e contenimento dei costi, risolvendo le numerose criticità emerse dal sistema “porta a porta” attuato dall’attuale Giunta e rimaste del tutto irrisolte:

  • i negativi risultati raggiunti sono un indice chiaro del fallimento sul piano ambientale ed economico;
  • la pulizia della città è peggiorata.

É necessario un netto cambio di marcia con un chiaro presidio politico ed ascolto dei cittadini mancato con l’attuale Giunta.
Occorre, quindi, sviluppare una strategia che sappia coordinare le quattro regole fondamentali, le cosiddette 4 R: riduzione, riuso, riciclo, recupero di energia.
Non esiste un sistema ideale di raccolta di rifiuti: per questo per la raccolta ci deve essere flessibilità e un adattamento alle situazioni, lettura dei dati e interventi tempestivi per attuare correttivi.

Azioni

  • Applicare modello di raccolta integrato che recepisca più tipologie:
    • porta a porta (per abitazioni singole e piccoli condomini);
    • isole ecologiche condominiali (per i condomini che hanno spazi comuni capienti);
    • cassonetti intelligenti di prossimità per i condomini che non hanno spazi comuni;
    • maggiore attenzione allo spazzamento anche nelle strade periferiche.
  • Avere come obiettivo l’introduzione del sistema tariffario cd a corrispettivo (pago per quello che conferisco [art. 1, comma 668, della legge n. 147 del 2013].
  • I due concetti chiave devono essere controllo e cura: è necessario avere cura della città, ascoltare i cittadini ed intervenire tempestivamente ma anche tenere sotto controllo i dati e verificare costantemente la qualità del conferito per garantire qualità nei materiali raccolti e garantire un equilibrio economico.
  • Istituire, in ambito Net, la figura dello “Spazzino di quartiere” con compiti di segnalazione dei problemi emergenti (rifiuti ingombranti abbandonati, verifica del funzionamento dei cassonetti, “pendolarismo” dei rifiuti…), ma soprattutto che sappia interloquire con i cittadini, dare consigli, far intervenire la struttura con rapidità nei luoghi in crisi, ma anche controllare il conferimento e giungere nei casi necessari a sanzionare comportamenti non corretti.
  • Va riprogettata la struttura societaria della partecipata Net puntando ad un gestore unico pubblico in sinergia e compartecipazione con gli altri operatori pubblici soprattutto con quelli presenti a livello provinciale affinché la Net diventi l’attore di riferimento per l’attuazione degli obiettivi del PRGRU (piano dei rifiuti regionale) a partire dalla dotazione di impianti.
  • “Meno rifiuti più città”. Non basta riciclare i rifiuti, non basta differenziare la raccolta. Si può fare di più, si deve fare di più. La vera sfida a livello mondiale per il futuro è quella di produrre meno rifiuti. Il dato attuale di produzione di rifiuti per Udine non è migliorato rispetto a dieci anni fa (2012) ed è molto peggiore rispetto a città virtuose come Trento, Belluno, Treviso: una riduzione del 10% porterebbe ad un risparmio di oltre 5.000 tonnellate annue. Si tratta allora di firmare un patto – sottoscritto dal Sindaco con scuole, associazioni, imprese, negozi, parrocchie, singole famiglie – dove le parti s’impegnano a sensibilizzare, da una parte e adottare dall’altra, tutte le pratiche volte al raggiungimento di una significativa riduzione della produzione di rifiuti. Verranno posti degli obiettivi, monitorati negli anni di mandato e resi pubblici. L’iniziativa verrà sviluppata in concorso tra le scuole cittadine che proporranno lo slogan e il logo.

 

[fonte: programma di Coalizione]

La gestione del verde

La qualità della vita cittadina ha un punto di forza nella qualità e quantità di verde pubblico “vero” in città. Una città vivibile, resiliente ai cambiamenti climatici, attrattiva è una città che cura ed espande i suoi sistemi vegetali urbani, costituiti dall’insieme di parchi, giardini, viali, boschi, imboschimenti, prati. Le aree verdi giocano un ruolo fondamentale nella lotta alla crisi climatica, ma devono essere gestite in modo adeguato e potenziate per aumentare la loro resilienza alla crisi.

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La gestione del verde

La qualità della vita cittadina ha un punto di forza nella qualità e quantità di verde pubblico “vero” in città. Una città vivibile, resiliente ai cambiamenti climatici, attrattiva è una città che cura ed espande i suoi sistemi vegetali urbani, costituiti dall’insieme di parchi, giardini, viali, boschi, imboschimenti, prati. Le aree verdi giocano un ruolo fondamentale nella lotta alla crisi climatica, ma devono essere gestite in modo adeguato e potenziate per aumentare la loro resilienza alla crisi.

Azioni

Verde pubblico e privato

  • Modifica dell’approccio alla gestione del verde pubblico, sia in termini di scelta delle essenze, sia in termini di tecnologie utilizzate a fronte dei cambiamenti climatici.
  • Far fronte ai lunghi periodi di siccità estivi con sistemi di recupero e trattamento delle acque piovane nei giardini gestiti dal Comune, così come attività di informazione ai cittadini per incentivare un design di giardini ecosostenibili, in grado di resistere a scenari climatici sfavorevoli.

Gestione delle aree naturali

  • Sostenere la funzione del Museo Friulano di Storia Naturale, ampliandone il personale e le competenze.
  • Sviluppo della gestione ecologica integrata dei prati stabili, delle aree seminaturali e golenali, coinvolgendo le proprietà in pratiche di conservazione delle specie tipiche e contrasto di quelle invasive.
  • Estensione dei progetti di contratto di fiume, già sperimentato con il torrente Roiello, agli altri corsi d’acqua del territorio comunale (Torre, Cormôr, Tresemane), in vista di progetti di rinaturazione e restituzione alla cittadinanza anche in senso ricreativo.
  • Tutelare il sistema delle rogge cittadine.
  • Rafforzare e valorizzare i due parchi urbani del Cormôr nord e sud, da congiungere con percorsi ciclo pedonali, e quello del Torre, con un progetto generale in collegamento con i comuni contermini.

Servizi ecosistemici urbani

  • Imparare a conoscere e a valorizzare i servizi ecosistemici del verde, cioè le capacità dei processi e dei componenti naturali di fornire beni e servizi che soddisfino, direttamente o indirettamente, le necessità dell’umanità e garantiscano la vita di tutte le specie.
  • Studiare i servizi ecosistemici delle aree verdi pubbliche per conoscere e valorizzare i benefici ambientali e sociali prodotti dal verde pubblico attualmente presente in città, e le relative modalità di implementazione per far fronte alle mutate condizioni climatiche.

Il bosco in città

  • Adeguarsi alle normative nazionali in materia di spazi verdi urbani (L.10/2013), di strategia nazionale del verde urbano, di applicazione dei CAM sul verde urbano (decreto MATTM 10.03.2020) e di dotazione di una Regolamento del verde urbano.
  • Sviluppare un progetto per la realizzazione, anche a fini didattici per le nuove generazioni, di un bosco urbano utilizzando l’area del demanio militare del Cormôr e pianificare la realizzazione di altre aree boschive su proprietà comunali o ricercando e promuovendo associazioni fondiarie con privati o altre Istituzioni anche ricorrendo ai benefici del PSR 2021-2027.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Mobilità e Trasporti

I trasporti e la mobilità saranno oggetto di grandi trasformazioni nel futuro e l’Amministrazione comunale intende sostenerli per il grande impatto positivo che esse avranno sulla qualità della vita delle persone e dell’ambiente urbano. Non si tratta solo di ridurre l’inquinamento atmosferico, ma anche cambiare il modo concepire e realizzare la mobilità in città e nell’hinterland.

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Mobilità e Trasporti

I trasporti e la mobilità saranno oggetto di grandi trasformazioni nel futuro e l’Amministrazione comunale intende sostenerli per il grande impatto positivo che esse avranno sulla qualità della vita delle persone e dell’ambiente urbano. Non si tratta solo di ridurre l’inquinamento atmosferico (Udine è 263a su 344 città europee per PM2.5 e PM10. Fonte: Agenzia Europea per l’Ambiente 2021), ma anche cambiare il modo concepire e realizzare la mobilità in città e nell’hinterland. I consumi energetici per il trasporto privato e commerciale sono il 41,7% di tutti i consumi energetici cittadini (Fonte: PAESC Udine 2021) e non vi è alcuna tendenza alla riduzione.

Azioni

  • Riformulare il Piano Urbano del Traffico per privilegiare i trasporti pubblici e la mobilità leggera e pedonale, anche nell’ottica di un ripensamento della città come “città dei 15 minuti”, riorganizzando gli orari della città per ridurre la congestione del traffico secondo le migliori pratiche nazionali ed europee.
  • Rendere operativa la figura del Manager della Mobilità, per un’efficiente progettazione e gestione della mobilità cittadina come indicata dal Piano.
  • Ottimizzare ed applicare il Biciplan in collegamento con i comuni confinanti e con la rete delle ciclabili europee.
  • Mettere in sicurezza le piste ciclabili che devono formare una rete continua; devono essere visibili, possibilmente non promiscue, le intersezioni devono essere progettate senza pericolosi scalini e gli attraversamenti tra piste devono essere ciclopedonali.
  • Elaborare forme di incentivazione di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata, sia da parte dei dipendenti del Comune sia in collaborazione con i grandi datori di lavoro cittadini (Regione, Azienda Sanitaria, Ospedale Civile…).
  • Rilanciare e consolidare il sistema di bike sharing e di car sharing.
  •  Aumentare le strade a velocità ridotta (30 km/h) specialmente in corrispondenza di plessi scolastici e strutture sensibili o ad alto afflusso di popolazione (esempio Ospedale civile), fino a prevedere – negli orari di entrata e uscita dalle scuole – strade a divieto di transito per i veicoli a motore.
  • Rendere sicuri gli attraversamenti pedonali, con interventi infrastrutturali che li rendano visibili (illuminazione fotovoltaica anche on-demand, vernici foto riflettenti, strisce pedonali rilevate).
  • Ridisegnare le linee di trasporto urbano per ottimizzare i collegamenti all’interno della città e ampliare le connessioni tra quartieri e tra città e paesi dell’hinterland.
  • Spingere la regione ad applicare un biglietto/abbonamento unico a livello regionale che integri urbano ed extraurbano, su gomma e su rotaia per dare valide alternative all’uso del mezzo privato per raggiungere la città soprattutto per i pendolari.
  • Utilizzare tecnologie per i sistemi di pianificazione del traffico intelligenti per ridurre la congestione del traffico e aumentare l’efficienza dei trasporti pubblici.
  • Incentivare l’integrazione in un solo servizio digitale dei differenti mezzi di trasporto, facilitando l’intermodalità così da consentire al cittadino di identificare il miglior tragitto effettivo.
  • Promuovere, in sintonia con l’amministrazione regionale, la conversione della flotta di autobus urbani verso modelli basso-emissivi, valutando anche la dimensione e capienza più adatte.
  • Ridurre i parcheggi a raso e scoperti incentivando la sosta nei parcheggi in struttura, preservando i parcheggi per persone con disabilità e per carico/scarico.
  • Creare un portale unico sulla mobilità udinese, in grado di soddisfare ogni esigenza, che, oltre al pagamento delle soste a raso o in struttura e ricariche dei mezzi elettrici, possa consentire anche l’acquisto dei biglietti del trasporto pubblico urbano.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Riqualificazione Urbana

La città ha bisogno di una riqualificazione spazio-funzionale per migliorare la qualità dell’abitare e del vivere e per ricucire aree degradate e abbandonate rispetto al resto del tessuto urbano e sociale.

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Riqualificazione Urbana

La città ha bisogno di una riqualificazione spazio-funzionale per migliorare la qualità dell’abitare e del vivere e per ricucire aree degradate e abbandonate rispetto al resto del tessuto urbano e sociale.

Azioni

  • Ripensare, nell’ambito di un progetto di ampliamento delle zone pedonali, la destinazione funzionale delle piazze del centro storico e di quelle a esso limitrofe (piazza Duomo, piazza Venerio, piazza XX settembre, piazza San Cristoforo), da inserire in un sistema integrato che ne favorisca la frequentazione, l’uso e la valorizzazione.
  • Intraprendere un percorso di progettazione partecipata per lo sviluppo dell’area ex SAFAU, per restituirla alla popolazione cittadina ed inserirla in un processo di rigenerazione più ampia di Udine Sud.
  • Destinare l’ex cinema Odeon a spazio multimediale, impiegabile principalmente per la musica, ma non solo. Lo spazio potrà servire anche alle esigenze del vicino Conservatorio.
  • Realizzare in struttura un mercato ortofrutticolo per il consumo e del piccolo artigianato.
  • Riformulare e discutere coni cittadini una nuova proposta di sistemazione di Piazza I Maggio. Sono imprescindibili il collegamento tra piazza e colle, il mantenimento dell’ellisse viaria e la modifica del flusso dei veicoli. Vanno previste strutture atte a valorizzare l’area verde e la collinetta.
  • Elaborare un progetto complessivo del Centro storico che, ferma restando la scelta della pedonalizzazione, tenga conto delle necessità residenziali e di quelle lavorative, con particolare riguardo al commercio.
  • Ricucire la parte di città separata dalla linea ferroviaria sulla Udine-Tarvisio, realizzando le condizioni per eliminare i passaggi a livello e facendo diventare il sedime un patrimonio cittadino, su cui poter operare per riconnettere in senso trasversale e longitudinale la zona est alla città, come tessuto connettivo attrezzato e fruibile e al contempo asse di comunicazione di mobilità lenta.
  • Realizzare progetti di riqualificazione urbana delle periferie a partire dal quartiere di San Domenico – inserito nel Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (Pinqua) – utilizzando modalità partecipative nella progettazione degli interventi e prestando massima attenzione sia al reinserimento delle famiglie che ai nuovi insediamenti.

 

[fonte: programma di Coalizione]

Una nuova pianificazione urbana-Ecopoli

La transizione verso le energie rinnovabili implica una rigenerazione urbanistica e territoriale che tenga conto della necessità di risparmiare ed efficientare l’energia definendo nuove regole per l’edificazione e l’organizzazione degli spazi della città.

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Una nuova pianificazione urbana-Ecopoli

La transizione verso le energie rinnovabili implica una rigenerazione urbanistica e territoriale che tenga conto della necessità di risparmiare ed efficientare l’energia definendo nuove regole per l’edificazione e l’organizzazione degli spazi della città.

Azioni

  • Elaborare un nuovo Piano Regolatore Generale Comunale, riprendendo e attualizzando le modalità partecipative utilizzate 10 anni fa per la redazione del vigente PRGC, per costruire una città in grado di rispondere ai cambiamenti climatici integrando azioni di mitigazione ad azioni di adattamento.
  • Coinvolgere cittadine/i, associazioni, categorie e forze sociali in un percorso partecipativo che generi idee/azioni praticabili e accresca la consapevolezza degli impatti dei processi di urbanizzazione e antropizzazione del territorio che si consuma a scapito delle risorse naturali e del nostro ecosistema.
  • Dotare l’Amministrazione di regole precise per evitare ogni ulteriore consumo di suolo in ottemperanza alla Strategia europea del Suolo per il 2030. La superficie del comune di Udine (57,2 kmq) è “antropizzata” per il 42,4% (2° comune in regione per consumo di suolo) e nel solo 2019-2020 si sono “consumati” 5,09 ha (1° comune della regione) (fonte: ARPA FVG). Il suolo è una risorsa non rinnovabile, fondamentale per la vita, la biodiversità, l’agricoltura e la difesa dagli estremi climatici.
  • Operare per salvaguardare e all’occorrenza ripristinare la permeabilità del suolo cittadino, oltre che per mitigare con infrastrutture verdi l’effetto noto come isola di calore.
  • Migliorare il patrimonio edilizio e infrastrutturale esistente con adeguate politiche di ristrutturazione ed efficientamento e rinaturalizzazione delle aree dismesse. La città perde popolazione (97.754 ab al 30.06.2022; -1,43% dal 2016) e non ha più bisogno di espandersi.

 

[fonte: programma di Coalizion]

Politiche Energetiche

L’energia è il tema centrale su cui si dovrà muovere l’azione amministrativa. Se il Comune dovrà disegnare le politiche, i cittadini dovranno essere messi nella condizione di attuarle. La comunicazione efficace, la condivisione delle decisioni con cittadini e parti sociali, il risparmio e l’efficientamento energetici, la creazione di Comunità energetiche rinnovabili e solidali sono il perno su cui si giocherà la partita Udine 2050.

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Politiche Energetiche

L’energia è il tema centrale su cui si dovrà muovere l’azione amministrativa. Se il Comune dovrà disegnare le politiche, i cittadini dovranno essere messi nella condizione di attuarle. La comunicazione efficace, la condivisione delle decisioni con cittadini e parti sociali, il risparmio e l’efficientamento energetici, la creazione di Comunità energetiche rinnovabili e solidali sono il perno su cui si giocherà la partita Udine 2050.
I consumi energetici dell’ente comunale, trasporti compresi, sono solo l’1,21% dei consumi della città (fonte: PAESC Udine 2021). In altre parole: tutto ciò che decarbonizza il Comune è un’infinitesima parte di ciò che dovremo fare tutti quanti. L’obiettivo è lasciare ai nostri nipoti una Udine ed un Friuli che possano sopravvivere nel tempo.
Dal 2009 il comune di Udine aderisce al Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia dell’UE, impegnandosi ad adottare misure e implementare azioni che mitigano le emissioni antropiche dei gas a effetto serra in atmosfera e adattano il territorio agli impatti del cambiamento climatico.
Nel 2010 il consiglio comunale ha approvato il Piano d’azione per l’energia sostenibile: è ora necessario ampliarlo e soprattutto metterlo in pratica.

Azioni

  • Risparmio energetico: attivare campagne di informazione costante della cittadinanza e delle imprese: il risparmio è il primo strumento di lotta ai cambiamenti climatici. Tutti siamo chiamati ad adottare strategie personali di risparmio coerenti e costanti nel tempo.
  • Efficienza energetica: operare in tutti i settori, negli immobili pubblici e privati, nei cicli produttivi, nei trasporti.
    Aumentare l’efficienza vuol dire produrre valore oltre che risparmio energetico: si accrescono gli input tecnologici nei cicli produttivi e si modificano gli stili di vita.
  • Cambiamento climatico: integrare le politiche e le misure di adattamento con quelle di mitigazione del cambiamento climatico per ridurre al massimo gli impatti del cambiamento climatico sul benessere dei cittadini e per mettere in sicurezza il territorio.
  • Impianti fotovoltaici: realizzare impianti sugli immobili di proprietà comunale (114 MWh prodotti nel 2019) e promuoverli, anche con specifici sostegni, sulle coperture private (27.673 MWh prodotti nel 2019; fonte PAESC Udine 2021), per coprire tutte le superfici potenzialmente utili. In Regione scontiamo gravi ritardi nell’installazione di impianti: oltre l’85% di meno di quelli che servirebbero ogni anno. Una situazione di arretratezza inaccettabile per una città come Udine.
  • Comunità Energetiche Rinnovabili e Gruppi di Autoconsumo: sostenere la nascita di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e Gruppi di Autoconsumo (AUC) come forme di autonomia energetica strategica e di partecipazione attiva di consumatori e produttori energetici, anche finalizzate alla costituzione di un sistema urbano a rete che riprenda il controllo e la gestione della nostra energia per l’intero territorio comunale.
  • Percorsi condivisi: progettare e realizzare interventi di efficientamento e autonomia energetici assieme a ATER e a tutti gli altri soggetti grandi proprietari di immobili, coinvolgendo anche Università, Azienda Sanitaria, parrocchie, Autorità Militare, Ferrovie, il terzo settore e le associazioni ambientaliste.
  • Cittadinanza energetica: intraprendere percorsi diffusi di sensibilizzazione alle tematiche energetiche per promuovere capillarmente, anche in intesa con scuole e famiglie, un’attenzione e una disponibilità alle iniziative di transizione energetica e cambiamento degli stili di vita, nonché consolidare il senso di appartenenza ad un’unica comunità territoriale udinese. Continuazione dell’ammodernamento tecnologico dell’illuminazione con ulteriore potenziamento dei LED e prosecuzione del sostegno del teleriscaldamento.

 

[fonte: programma di Coalizione]